La Supercoppa Italiana della discordia

Si gioca tra il 18 e il 22 gennaio, questa volta è deciso. E definitivo, per fortuna, mancando ormai un mese all'appuntamento con la nuova formula della Supercoppa Italiana che porterà in terra d'Arabia Saudita il meglio della Serie A e nelle tasche dei nostri club una pioggia di milioni di euro. Inter, Napoli, Lazio e Fiorentina voleranno al caldo nel mezzo del mese di gennaio per contendersi un trofeo vetrina del nostro pallone, mettendo fine a una querelle iniziata già la scorsa estate a contratto con gli arabi sottoscritto da poco non senza polemiche (politiche) per l'opportunità di legarsi a un partner come Riad.

La Supercoppa Italiana si giocherà tra il 18 e il 22 gennaio dopo aver attraversato nelle diverse ipotesi tutto il mese di gennaio. Ipotizzata inizialmente tra il 4 e l'8 e poi ripensata per non avvicinarsi troppo a quella spagnola, posizionata tra il 21 e il 25 e poi transitata, nei desideri inconfessabili degli organizzatori, addirittura a febbraio così da non entrare in competizione con l'amichevole evento tra Ronaldo e Messi. Collocazione irricevibile, ovviamente, essendo febbraio il mese di ritorno della Champions ed Europa League.

Una genesi un po' movimentata per una manifestazione nella quale la Lega Serie A è riuscita ad ottenere un riconoscimento contrattuale a livello delle altre leghe. I 100 milioni di euro garantiti per quattro edizioni andranno ai club partecipanti e, a cascata, anche su tutte le altre società. Motivo per cui gli attacchi polemici del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ("Avete visto quello che sta succedendo in Israele? Potreste immaginare che ci sia un blocco aereo su quei territori? Ragazzi, vi siete resi conto che con quattro aerei portiamo la bellezza di 120 giocatori che valgono quello che valgono? Ma siete deficienti. Tutto questo per guadagnare pochi milioni in più? Facciamola all’Olimpico, perché dobbiamo andarci a rompere le scatole là? Non è che voglio boicottare: ho solo detto ‘ragionate’”)non hanno trovato sponda nei colleghi.

Di sicuro gli arabi avrebbero preferito cominciare ad ospitare la Supercoppa con protagoniste diverse da Inter, Napoli, Lazio e Fiorentina. Mancano Milan e Juventus, due dei brand più conosciuti a livello mondiale e, dunque, la sensazione è che l'edizione 2023 sia percepita come di scarso appeal dai committenti di Riad e Gedda. In estate il tema era stato sollevato salvo scontrarsi con contratti firmati che prevedevano la presenza in Arabia Saudita già da quest'anno.

Da qui il lungo lavoro per trovare data e strutture giuste. Per questo si è arrivati a metà dicembre e ora la Lega dovrà ridisegnare anche il calendario della Serie A per far posto alle gare che non si giocheranno nella settimana della Supercoppa e che dovranno essere recuperate poi, coppe europee permettendo. Nessuno scandalo, anzi. Il campionato italiano non è il primo e non sarà l'ultimo a commercializzare in maniera estrema una parte della sua attività e questa è la strada che sarà seguita anche in futuro. Il balletto delle date, però, ha fatto venire il sospetto che gli sceicchi non stiano impazzendo all'idea di ospitarci. Pur avendo pagato e non poco per garantirsi l'esclusiva.

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