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(Esa)
Difesa e Aerospazio

Nasce Space It Up, il maxi consorzio italiano per la ricerca spaziale

Grazie al coordinamento del Politecnico di Torino è nata “Space It Up”, un'organizzazione basata sul partenariato esteso che si occuperà di ricerca spaziale nei prossimi anni. L'aggettivo “esteso” è dovuto al fatto che il progetto conta 33 partner tra università, centri di ricerca e aziende pubbliche e private, e che riceverà una dotazione di 80 milioni euro finanziati dall'Agenzia spaziale italiana (Asi) e dal Ministero dell’università e della ricerca (Mur) per promuovere la collaborazione e l'innovazione nel settore su nove differenti linee di ricerca, dall’osservazione e protezione della Terra all'esplorazione extraterrestre, dai satelliti artificiali al tele-rilevamento. Space It Up riunisce quindi l'esperienza e la capacità italiane nella scienza e nell'ingegneria spaziale, contribuendo a portare il Paese in prima linea in questi campi. I lavori per creare tale partenariato sono stati coordinati dal Politecnico di Torino, in particolare dal professor Erasmo Carrera, supportato dai colleghi di Ateneo tra i quali Sabrina Corpino, Marco Petrolo, Alessandro Battaglia, Giovanni Ghione, Piero Boccardo e Alfonso Pagani. Coinvolgendo decine di realtà del settore, Space It Up conterà quindi sul lavoro di centinaia di ricercatori in nove linee di ricerca differenti (in gergo definiti spoke).

Del gruppo fanno parte 13 università (Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, La Sapienza-Università di Roma, Università di Padova, Università degli Studi di Trento, Gran Sasso Science Institute, Università di Bologna, Università di Pisa, Politecnico di Bari, Università degli Studi di Firenze, Università della Calabria e Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. A queste si aggiungono dieci centri di ricerca pubblici e privati (Cnr, Istituto nazionale di astrofisica; Istituto nazionale di fisica nucleare; Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia; Istituto nazionale di ricerca metrologica; Istituto italiano di tecnologia; Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici; Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile; le Fondazioni Bruno Kessler e Links), e infine dieci aziende: Leonardo, Tas-I, Telespazio, Altec, E-Geos, Cira, Sitael, Argotec, Tytvak e Mapsat.

La professoressa Giuliana Mattiazzo, vice rettrice per il trasferimento tecnologico del Politecnico di Torino, ha dichiarato: “Il nostro ateneo ha condotto con successo il coordinamento della proposta progettuale di Space It Up, un progetto articolato e ambizioso che si inserisce nella cornice delle attività finanziate dal Pnrr per permettere all’Italia di fare il grande salto nel panorama internazionale della ricerca in campo aerospaziale, mettendo a sistema le risorse dell’accademia, dei centri di ricerca e delle imprese e contribuendo a valorizzare le eccellenze italiane del settore. Questo partenariato rappresenta un punto di partenza per lo sviluppo dei rapporti tra ricerca e impresa anche in questo ambito di frontiera, aprendo nuovi orizzonti per la sostenibilità della vita sulla Terra e per l’esplorazione dello spazio.”

Il suo collega Erasmo Carrera, coordinatore della proposta e referente per il Politecnico di Torino, spiega: “Space It Up rappresenta un unicum nel panorama delle attività spaziali italiane, per la prima volta lavoreranno insieme, sui più importanti temi spaziali (escluse le missioni scientifiche e lanciatori, ndr), la totalità degli attori italiani. Questa è una risposta responsabile del sistema spaziale italiano alla richiesta venuta dal Pnrr; sistema che ha voluto fortemente lavorare insieme, senza divisioni, sviluppando un progetto ambizioso che guarda oltre il 2026. La società consortile che si andrà a costituire, ben supportata dalla struttura di coordinamento con sede al Politecnico di Torino, avrà l’ambizione di proporre Space It Up nei contesti nazionali, europei ed internazionali anche in bandi competitivi. Difatti, i numeri, le persone e le competenze presenti nel partenariato fanno di questa organizzazione nazionale un attore che potrà, senza timore, misurarsi alla pari di altre entità europee.”

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