Sheryl Sandberg (Facebook): donne, facciamoci avanti

Quello che mi allarma non è solo che noi donne continuiamo a non metterci in primo piano, ma anche che non notiamo questo divario e non cerchiamo di colmarlo. Quel "noi", naturalmente, comprende anche me."

(Sheryl Sandberg, Facciamoci Avanti. Le donne, il lavoro e la voglia di riuscire, Mondadori, 2013)

Semplice, persuasivo ma documentato e rigoroso

Qualunque donna leggerà il suo libro, in uscita il 12 marzo per Mondadori, non potrà non annuire a ogni osservazione scritta da Sheryl Sandberg. E lo farà con la sensazione che l'autrice non sia la quarantatreenne americana che nel 2011 la rivista Forbes definiva la quinta donna più potente nel mondo, ma un'amica di vecchia data, molto in gamba e molto fortunata nella carriera lavorativa. Perché la forza di Facciamoci avanti sta tutta nella capacità dell’attuale top manager di facebook  di riuscire a trasmettere le sue idee sulle donne, il lavoro e la voglia di riuscire con la semplicità di un post scritto in Rete, accreditato però dalla documentazione di una ricerca scientifica.  

Il fulcro del libro è già tutto nell'intervento tenuto dalla Sandberg a dicembre 2010 in una TED talk diventata un punto di riferimento per molte donne: nonostante le condizioni di vita e quelle lavorative siano nettamente migliorate negli ultimi decenni, le donne non stanno raggiungendo i traguardi professionali degli uomini. Su 195 capi di stato solo 17 sono donne. In politica e negli affari le loro percentuali rispetto agli uomini si fermano al 15%, 16%. Nel non profit, settore apparentemente più consono al mondo femminile, non superano il 20%. Per non parlare poi degli stipendi percepiti, sempre inferiori di circa il 20% rispetto a quelli degli uomini.

Condizionamenti sociali

Secondo l'autrice, la causa del ritardo femminile è da ricercare prima di tutto nelle donne stesse: si arrendono, si rassegnano a una posizione di secondo piano e, pur avendo tutte le potenzialità per riuscire, inconsciamente vi rinunciano. Con abbondanza di statistiche e casi concreti, tra i quali molti sono gli esempi legati alla sua carriera, Sandberg spiega che le ragioni di questo comportamento derivano in gran parte dai condizionamenti socialicon cui le donne convivono fin dalla nascita. Condizionamenti che, però, solo le donne possono modificare.

L'autrice è la prima ad ammettere che, per avere successo ed essere accettata nelle posizioni di comando, ogni donna deve adottare una strategia del compromesso: risultare troppo brillanti non aiuta a raccogliere consensi; opporsi platealmente e drasticamente a decisioni che si ritengono sbagliate non paga. Bisogna essere "carine", apparentemente vulnerabili, ma determinate: è difficile, ma è il prezzo che l'attuale generazione deve ancora pagare per far sì che nei prossimi anni le cose vadano meglio. Senza rinunciare mai a sedersi al tavolo di comando e a farsi avanti. Non mollando mai se non si è veramente deciso di staccare la spina.

Femminismo dei piccoli circoli

Il messaggio lanciato non è un semplice inno all'autostima collettiva, ma è il primo passo verso la creazione negli USA di un movimento femminista basato sui "Lean in circles ": piccoli gruppi in cui donne tra i 20 e i 30 anni si incontreranno con cadenza mensile per parlare e risolvere insieme i propri problemi. Un modello "metà Business School e metà Book Club", che ha già attirato su di sé parecchie critiche da parte di chi ha una visione del femminismo ben più radicale e accusa la Sandberg di elargire consigli dall'alto del suo reddito miliardario.

In Italia il libro ha un sito , una pagina facebook e un account twitter che ha lanciato l'hashtag #FacciamociAvanti , già molto frequentato.

Darà i suoi frutti? Di sicuro farà parlare molto di sé. E servirà a noi donne per pensare che forse, durante il prossimo colloquio di lavoro o la prossima riunione aziendale potremmo anche provare a cambiare strategia e farci avanti in modo diverso.

Sheryl Sandberg
Facciamoci avanti. Le donne, il lavoro e la voglia di riuscire
Mondadori, 2013, 17 euro

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