Sex Pistols serie tv
Sex Pistols, foto Ansa
Musica

Sex Pistols: Danny Boyle racconterà in una serie tv l'epopea della band

Il 14 gennaio 1978 è una data storica per il rock, in cui si tenne l'ultimo concerto dei Sex Pistols alla Winterland Ballroom di San Francisco. Il live, breve e nervoso come sempre, si concluse con No Fun e con Johnny Rotten che, poco prima di abbandonare il palco, pronunciò la celebre frase «Avete mai avuto la sensazione di essere stati imbrogliati? Buonanotte». Da lì a pochi giorni, anche a causa della rottura con il manager-mentore Malcolm McLaren, si chiuse la breve, ma intesa epopea dei Sex Pistols.

Il 7 marzo inizieranno le riprese di Pistol, la serie tv diretta e co-prodotta da Danny Boyle per FX, che racconterà la rapida ascesa e la rovinosa caduta della band-simbolo del punk.«Racconteremo il momento in cui la società e la cultura inglesi sono cambiati per sempre», ha dichiarato il regista di Trainspotting e premio Oscar per The Millionaire. «É questo il punto di detonazione della cultura inglese di strada, in cui gente comune trovò un palco su cui sfogare la propria furia e mostrare il proprio stile, e non si poteva fare a meno di guardarli e di starli a sentire, potevi averne paura o avere il desiderio di seguirli, ma non potevi ignorarli. E al centro della band c'era questo giovane cleptomane affascinante quanto ignorante, un eroe dei suoi tempi, Steve Jones, che divenne secondo la sua stessa definizione il 94esimo miglior chitarrista di tutti i tempi».

La serie segna un ritorno del regista britannico (co-produttore esecutivo di Pistol insieme a Frank Cottrell Boyce e Craig Pearce) a FX dopo aver diretto e prodotto nel 2018 la serie tv Trust, che racconta il rapimento di John Paul Getty III avvenuto nel 1973. La serie vedrà Toby Wallace nel ruolo di Steve Jones, Anson Boon in quello del cantante John Lydon, Louis Partridge nei panni del bassista Sid Vicious, Jacob Slater nel ruolo del batterista Paul Cook, Fabien Frankel in quello del primo bassista Glen Matlock, mentre Emma Appleton sarà la fidanzata di Sid Vicious, Nancy Spungen.Pistol si basa sul memoir di Steve Jones, intitolato Ragazzo solitario: storie da un Sex Pistol. Il libro parte dalla sfortunata storia personale di Jones, trascurato dalla madre, abusato dal patrigno e con diversi problemi nei confronti della legge. Un'esistenza grigia e anonima, come tante del sottoproletariato inglese negli anni Settanta, che si riscatta con la formazione nel 1975 dei Sex Pistols, grazie all'intuizione del manager Malcolm McLaren e della stilista Vivienne Westwood, di cui fanno parte anche il cantante Johnny Rotten, il batterista Paul Cook e il bassista Glen Matlock, poi sostituito da Sid Vicious. Il bassista è una figura iconica e controversa al tempo stesso: morto di overdose da eroina nel 1979, a soli 21 anni, Sid Vicious, è stato l'unico indagato per l'omicidio della sua fidanzata Nancy Spungen, da lui trovata accoltellata il 12 ottobre 1978. Sono bastati tre anni di attività, quattro singoli (tra cui il dirompente God Save the Queen, pubblicato durante il giubileo d'argento della regina d'Inghilterra, un attacco frontale alla monarchia inglese), e un solo album in studio, l'iconico Never Mind the Bollocks, ai Sex Pistols per entrare di diritto nella storia del rock, in cui il punk segnò un momento di forte cesura con tutti i suoi stilemi. Una musica che non richiedeva particolare tecnica per essere suonata e che, a differenza di buona parte del rock, non era un inno all'edonismo e al divertimento, ma un urlo di disperazione riassunto dal motto "No future". Un futuro che, in realtà, c'è stato, visto che, nel 2021, i Sex Pistols sono ancora oggi considerati una delle band più iconiche della ormai settantennale storia del rock.

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