Sergio Marchionne, l'Alfa Romeo e la memoria corta

Sergio Marchionne ha tanti meriti: ha salvato la Fiat, ha rilanciato lo stabilimento di Pomigliano, sta cercando di riposizionare il gruppo verso l’alto di gamma. Ma ha anche un difetto: il vizio di spararle grosse. Ultimo caso? Al Financial Times l’amministratore delegato dellla Fiat ha dichiarato che il gruppo torinese non produrrà mai Alfa Romeo fuori dall’Italia. Davvero? Forse si è dimenticato di aver firmato un accordo con la giapponese Mazda grazie al quale il nuovo spider Duetto dell’Alfa verrà prodotto a Hiroshima. Un simbolo del Biscione, quello reso famoso dal film Il Laureato, sarà dunque made in Japan.

Annunciata il 23 maggio 2012, l’intesa tra la Fiat e la Mazda è stata firmata nel gennaio del 2013. Prevede che la casa giapponese produca "una vettura sportiva due posti con tetto apribile per conto del marchio Alfa Romeo Fiat; la produzione inizierà nel 2015", come recitava il comunicato congiunto, che così proseguiva: "La nuova roadster Alfa Romeo sarà sviluppata per il mercato globale, e sarà basata sull'architettura della prossima generazione Mazda MX-5. L'accordo prevede sia per Mazda che per Fiat lo sviluppo di due roadster differenti, dotate di due stili diversi, rappresentative ciascuna del proprio brand di appartenenza, entrambe a trazione posteriore.
Le due varianti, Mazda e Alfa Romeo, saranno dotate ciascuna di un motore specificamente appartenente al brand di appartenenza... Per Fiat", concludeva la nota "questa collaborazione consentirà alla Compagnia di offrire un'interpretazione moderna e attuale della classica roadster Alfa Romeo utilizzando le più recenti soluzioni tecniche, e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi posti per Alfa Romeo entro il 2016".

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