Scandalo Mps, un paio di Fresh di troppo…

“Io adoro le chiacchiere. I fatti possono essere fuorvianti. Le chiacchiere vere o false possono essere rivelatrici…”. Parola di Christoph Waltz alias Hans Landa ossia il “cacciatore di ebrei” di “Bastardi senza gloria” la pellicola di Quentin Tarantino valsa a Waltz l’Oscar 2010 per il migliore attore non protagonista. Come dargli torto? Chiacchiera che ti chiacchiera salta sempre fuori qualcosa. Numeri e contro-numeri servono, per carità. Ma qualche spifferata può fare molto, ma molto di più.

E c’è da scommetterci che è su quella che alla procura di Siena stanno puntando in vista dell’interrogatorio nel fine settimana dell’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari. Obiettivo: capirci di più dei famigerati Fresh ossia le obbligazioni emesse dall’istituto per strappare l’Antonveneta agli spagnoli di Santander. Uno scherzetto (fallimentare!) da 9,3 miliardi di euro di cui un miliardo circa di soli Fresh!

L’acronimo è roba impossibile anche da pronunciare figuriamoci da scrivere (l’ho controllato 5 volte, fatelo anche voi!): Floating Rate Equity-linked Subordinated Hybrid Preferred Securities. Si tratta di strumenti finanziari complicatissimi ma con caratteristiche precise:

1. Sono convertibili in azioni ordinarie Mps.

2. Sono subordinati (in gergo junior note) e dunque in caso di default dell’emittente vengono rimborsati per ultimi.

3. Incassano la cedola solo nel caso in cui l’istituto stacca il dividendo agli azionisti.

Sono rischiosi? Rischiosissimi? Affatto. O quanto meno con la vecchia gestione non lo erano o quasi. Il sospetto è che Mussari & Co. facessero infatti l’impossibile per pagare. Deliberando persino dividendi ridicoli (pure in termini economici). Come quello finito nel mirino dei magistrati da 0,01 euro per le sole azioni risparmio per una totale 188 mila euro (nulla rispetto al resto!). Correva l’anno 2010 (bilancio 2009). E pure il rendimento non sembrava affatto male: pari all’euribor a tre mesi + 4,25%. In soldoni si parla di 100 milioni di euro l’anno forse più. Non male, vero?

Altra considerazione sul caso Mps. Ma i super mega banchieri in grisaglia di Jp Morgan che si occuparono del collocamento dei titoli Fresh non alzarono mai ma proprio mai il sopracciglio circa l’iter assai contorto dell’operazione? Una su tutte: Fondazione Mps che fino a pochi mesi fa con oltre il 50% delle quote controllava l’istituto di Piazza del Campo sembrava avesse sottoscritto la metà circa dei Fresh. Sembrava…

In realtà ha soltanto opzionato quei titoli facendo uno scambio (swap per i più bravi!) con le banche creditrici (tra gli altri un paio di sigle sconosciute tipo Credit Suisse e Mediobanca). Che significa? Semplice: i compratori hanno comprato e la Fondazione si è accollata tutti i rischi (ed eventuali diritti!). Apperò!

Ultima segnalazione a proposito di Jp: furono proprio i suoi adepti a inventare i Fresh a cavallo del 2000. O meglio: fu uno di loro. Il super banchiere di origine indiana Viswas Raghavan ai tempi a capo dei prodotti convertibili di Jp Londra. E oggi, guarda un po’, a capo dell’intera Jp Europa e Medio Oriente. Segno che i maghi della carta (ora si potrebbe dire pure straccia!) piacciono assai. Almeno per ora.

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