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Economia

Scandalo Volkswagen anche in Italia: 6 manager indagati

"Coda" italiana nello scandalo dei motori diesel che, partendo dagli Stati Uniti, ha travolto il marchio Volkswagen: questa mattina la Guardia di Finanza ha infatti perquisito la sede di Verona del gruppo tedesco e anche quella della Lamborghini a Bologna, dopo che la procura di Verona ha aperto un fascicolo sulla vicenda, in merito alla quale risultano ora indagatiLuca De Meo e Massimo Nordio, rispettivamente presidente e amministratore delegato, nonché direttore generale di Volkswagen Italia. Con loro altri 4 manager.

Il reato ipotizzato dai magistrati è frode in commercio.

L'indagine rientra nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura di Verona sulla manipolazione dei dati delle emissioni diesel di alcuni modelli.

Mondo Volkswagen

Nigel Roddis/Getty Images

Un furgone del gruppo tedesco Volkswagen

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Airpush

In seconda posizione c'è Airpush, fondata da Asher Delug nel 2000, con 200 impiegati e ricavi per 98 milioni di dollari. Cura le campagne pubblicitarie per smartphone per conto di Coca Cola, Amazon e Volkswagen. Al terzo posto troviamo Suja Juice, fondata nel 2012 da Jeff Church con altri soci ma diretta solo da quest'ultimo. Produce succhi di frutta organici e li vende per poco meno di 9 dollari a bottiglia. Oggi ha 110 impiegati e ricavi per 18 milioni di dollari.


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Il logo Think Blue allo stand Volkswagen al Salone di Francoforte 2015

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14 marzo 2013. A Wolfsburg, in Germania, una Nuova Volkswagen Maggiolino Cabriolet e una Golf VII vengono prelevati da un ascensore automatico per essere trasportati fuori dal silo di vetro utilizzato come deposito per le nuove auto della Casa automobilistica Volkswagen.


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Il logo Think Blue su un palloncino allo stand Volkswagen al Salone di Francoforte 2015

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Un motore Volkswagen al Salone di Francoforte 2015

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Una Passat TDI Blue Motion Volkswagen al Salone di Francofrte - 21 settembre 2015

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Una Passat TDI Blue Motion Volkswagen al Salone di Francofrte - 21 settembre 2015

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Una Passat TDI Blue Motion Volkswagen al Salone di Francofrte - 21 settembre 2015

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Visitatori del Salone di Francoforte guardano alcuni modelli Volkswagen - 21 settembre 2015

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Modelli Volkswagen al Salone di Francoforte - 21 settembre 2015

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Una Passat TDI Blue Motion Volkswagen al Salone di Francofrte - 21 settembre 2015

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Volkswagen AG media
1955. A Wolfsburg si celebra il milionesimo Maggiolino prodotto

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Il Maggiolino nel 1940

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Primissimi schizzi preparatori del futuro Maggiolino. Monaco di Baviera, 1932.

I veicoli coinvolti
Secondo quanto comunicato dalla stessa casa tedesca, in Italia ci sono 361.432 autovetture motorizzate con il diesel "fuorilegge", ovvero dotato di un software che aggira i controlli sui livelli di emissione di gas di scarico: oltre ai veicoli Volkswagen, anche 197.421 Audi, 35.348 Seat, 38.966 Skoda e 15.291 di altri marchi, tra cui appunto la Lamborghini.

La soddisfazione del Codacons
"E' stata accolta in pieno la nostra istanza. Solo pochi giorni fa avevamo chiesto di disporre perquisizioni a tappeto nelle sedi italiane di Volkswagen e presso le abitazioni private di dipendenti e manager, allo scopo di acquisire documentazione circa lo scandalo delle emissioni falsificate, al pari di quanto disposto dalla magistratura tedesca", si legge in una nota del Codacons, a firma del presidente Carlo Rienzi. Che aggiunge: "La nostra ipotesi era proprio quella di una possibile frode in commercio a danno dei consumatori, per la quale ci siamo rivolti alla magistratura e all'Antitrust. Se dalle indagini della Procura di Verona dovessero emergere illeciti, si rafforzerebbe ancor di più la class action avviata dal Codacons dinanzi al Tribunale di Venezia, che al momento registra la pre-adesione di oltre 12.000 automobilisti".

Intanto oggi la Kba, la Motorizzazione tedesca, ha ordinato il richiamo di 2,4 milioni di auto Volkswagen per lo scandalo delle false emissioni. "Stiamo ordinando il recall" fa sapere un portavoce della Kba. Secondo il giornale Bild, la Kba ha respinto la proposta di Vw secondo cui i proprietari delle auto interessate avrebbero dovuto decidere volontariamente di ricorrere alle riparazioni necessarie.

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