Gli sconti spingono le vendite Chrysler in Usa

L'amministratore delegato del gruppo Fca, Sergio Marchionne.Ansa/Alessandro Di Marco

Secondo il centro studi del settore dell’automotive, Edmunds, la Chrysler guidata da Sergio Marchionne, è la società automobilistica che ha applicato gli sconti maggiori, fino ad un massimo del 20%, sulle proprie auto nel mese di ottobre in America. Anche grazie a questa politica aggressiva, nei primi 10 mesi dell’anno le vendite complessive dei marchi Chrysler sono aumentate del 15,3% raggiungendo quota 1 milione 726mila 539 auto vendute.

In ottobre lo sconto più basso (10,3%) è stato applicato alle auto della Jeep, la vera gallina dalle uova d’oro del gruppo, che nei primi 10 mesi dell’anno ha aumentato le consegne del 46% raggiungendo quota 571mila 585 vetture vendute. Sempre nei primi 10 mesi le vendite del marchio Chrysler sono scese del 4% a quota 250mila 616 mentre la Fiat è cresciuta (più 8%) a 39mila 266. Bene è andato il marchio Ram, le cui vendite sono salite del 26% a quota 379mila 647 sempre nei primi 10 mesi.

Questi sconti, decisi per sostenere le vendite, potrebbero a lungo andare impattare sulla redditività della casa automobilistica anche perché, nel frattempo, altri marchi si comportano in modo diametralmente opposto. Gli sconti della Mercedes in ottobre si sono fermati all’8,4%, quelli della Bmw al 9,2% e quelli dell’Audi al 7,7%. Nonostante il basso livello degli sconti, le vendite di questi tre marchi sono cresciuti, nei 10 mesi, rispettivamente del 7,5%, 11,3% e 14,7%. 

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