Pedagogia: S.O.S. Tata e gli altri due libri della settimana

Più che un titolo di un programma, un’istituzione. Facilmente identificabile con un nome, anzi con un volto. S.O.S. Tata ha un’età di 7 anni, ma è già entrato nella storia della televisione italiana recente, creando una sorta di guru, almeno tra gli aficionados, Lucia Rizzi.

Pedagogista, classe 1943, 5 libri all’attivo (tutti per Rizzoli ) e qualche incursione nella carta stampata (tiene una rubrica sul settimanale Oggi), la Rizzi è l’anima del programma ma non è la sola.

Sarà anche per questo che Kowalski, in collaborazione con La7, ha deciso di mandare in libreria dal 10 ottobre un manuale firmato col nome della trasmissione e dedicato ai bambini dai 6 ai 9 anni. Dal rapporto con compagni e maestri, all’ingresso a scuola fino all’utilizzo (sempre più insidioso ed ormai inevitabile) con pc e televisione, S.O.S. Tata Nuovi consigli, regole e ricette per crescere ed educare bambini consapevoli e felici è una guida. E, come tutte le guide, è un po’ didascalica e schematica. È però pure molto intuitiva, chiara e immediata e riesce a rispecchiare le linee-guida del programma omonimo.

Chi volesse invece abbandonare le letture di manuali e baedeker vari, trovando magari qualcosa di più coinvolgente e soggettivo, può virare invece su La scuola che resiste di Alex Corlazzoli, edito da Chiarelettere. Un libro che – per stessa ammissione del suo autore – nasce in classe.

Corlazzoli, di professione fa infatti il maestro oltre che il giornalista e il pubblicista. La centralità del saggio (se così si può definire) sta tutta in una frase, a pagina 38: “In fondo, si tratta di ricordarsi che la vita in classe a sette anni è il prototipo di ciò che accade quando siamo grandi: “tradimenti, ingiustizie, manifestazioni psicosomatiche, desiderio di soddisfazione, professionale, di affetto”. Nessun inciso assertivo e nessun accostamento all’apologo. Corlazzoli si sperimenta in un dialogo col lettore privo di risposte assertive, e qui sta la vera forza del suo racconto.

E all’insegnamento è dedicato anche un altro saggio, da poco pubblicato da Corbaccio. Si intitola I bambini di Torey Hayden ed è scritto dalla psicologa infantile statunitense, ormai diventata una sorta di celebrità Oltreoceano. Trecento e passa pagine di narrazione, scritte insieme al prof universitario Mike Marlowe e ad alta densità emotiva. Hayden, infatti, è da anni specializzata nella pedagogia border-line. Con un divieto, neanche tanto velato: “Concentrarsi, come spesso facciamo, sugli aspetti negativi, impedisce di vedere la forza di questi bambini e la loro resilienza”.

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