Raffaella Carrà: "Il mio unico rimpianto? Non essere diventata madre"

Ballava il Tuca Tuca, mostrava l'ombelico e col suo caschetto biondo rivoluzionava l'immagine della donna in televisione. I trent'anni di Raffaella Carrà sono stati una cavalcata sull'onda del successo e, in quel periodo, il suo ultimo pensiero era quello di fare un figlio. Ora, a settant'anni, però, la vocal coach di The Voice si guarda indietro e, se un rimpianto c'è, è proprio quello di non aver mai avuto figli. Raffaella lo ripete da anni e spiega spesso come sia stata l'adozione a distanza di ben 12 bambini in giro per il mondo ad aiutarla a colmare il vuoto causatole dall'assenza di figli. 

"Un figlio non si può programmare come si fa con uno spettacolo televisivo o un concerto - aveva dichiarato la Carrà qualche tempo fa a OK - Avevo trent'anni e le mie giornate si susseguivano rapide e concitate tra interviste, prove a teatro, show e musica. Erano gli anni di Milleluci e Canzonissima, giravo il mondo cantando Rumore e il Tuca tuca, lavoravo con i più grandi artisti, da Mina a Mario Monicelli e Gino Landi. Era difficile fermarmi, e non volevo neanche viaggiare col pupo nel cestino. Perciò avevo deciso che non erano i momenti giusti".

Quando, però, il desiderio di maternità si è fatto prepotente non ha avuto la fortuna di concepire un figlio. "Quando ho comunicato a Sergio (Jacopino, ndr.) il mio desiderio di avere un bambino, siamo impazziti di gioia entrambi. Camminavamo mano nella mano per le vie di Roma guardando con tenerezza i negozi dedicati all'infanzia e già immaginavamo una stanza dai colori pastello e con una piccola culla al centro. Ma è stata una felicità breve. I mesi passavano e questo bimbo non arrivava. Sono andata dal ginecologo per un controllo e lì ho fatto l'amara scoperta: ormai era troppo tardi. Il medico mi ha detto: 'Raffaella, ti devi rassegnare, il tuo fisico non ti permette più di affrontare una gravidanza'".

Non essendosi mai sposata Raffaella non ha potuto adottare un bambino "Come donna single in Italia - spiega oggi la conduttrice a Vero Tv - è un’impresa impossibile. Io sono figlia di genitori separati e mia mamma ha ricoperto nei miei confronti anche il ruolo di padre. Se c’è l’amore non dovrebbero esserci ostacoli nel crearsi una famiglia".

Per sopperire alla mancanza di questa possibilità la vocal coach ha scelto di fare del bene a distanza e al momento sono 12 i bambini dei quali si occupa in giro per il mondo. "Mi sono, per così dire  - dichiara - circondata di infanzia, riuscendo a colmare quel vuoto che avevo dentro".

Durante The Voice viene spesso tacciata di troppo buonismo, ma il suo atteggiamento risulta in qualche maniera essere in relazione con la mancanza di figli. "È dura prendersi la responsabilità di infrangere i loro sogni - ammette a proposito dei concorrenti della gara - Ecco perché non mi vedrete mai criticare in modo feroce un concorrente. C’è chi mi accusa di usare un eccessivo 'buonismo'. Io la vedo in modo diverso: c’è modo e modo per comunicare a un ragazzo che deve tornarsene a casa. Io scelgo sempre quello più accomodante. Non è certo buonismo, ma soltanto buona educazione".

YOU MAY ALSO LIKE