Questa tecnologia può prevedere un terremoto

Si chiama TwinSat ed è il progetto che avrebbe dovuto cambiare il rapporto dell’uomo con i terremoti. I due satelliti gemelli, grandi quanto una comune televisione da 30 pollici, sono stati ideati nel 2011 da un team di ricercatori russi e britannici, con lo scopo di creare un sistema di previsione globale. Di cosa si tratta? Inviati nello spazio, le antenne del primo riescono a captare particolari segnali elettromagnetici che la Terra rilascia (ed è appurato) prima del verificarsi di un sisma, soprattutto quelli di grandi dimensioni. Non parliamo dunque dei movimenti che ogni giorno si verificano a diversi chilometri sottoterra e praticamente impercettibili per l’uomo ma di quelli più estesi localmente e vicini alla superfice.  

A cosa servono i satelliti

Il secondo satellite ha il compito di analizzare il punto dal quale i segnali arrivano, eliminando fonti che farebbero pensare a un sisma ma che in realtà dipendono da altro, come i radar militari e i bagliori solari e stellari, che pure emettono attività elettromagnetica. Un monitoraggio del genere potrebbe sembrare infruttuoso, con diversi scienziati convinti dell’impossibilità di usare tecniche simili per predire qualcosa di imprevedibile, eppure gli studi condotti in precedenza dal Mullard Space Science Laboratory e dall’Università College di Londra mostrano il contrario: con una media di 10 giorni di anticipo, i ricercatori sono riusciti a evidenziare cambiamenti nell’attività elettromagnetica della ionosfera (dalla conduttività dell’aria ai livelli di radiazioni fino ai disturbi nei campi magnetici e delle onde di frequenza) in riferimento alle aree del terremoto aquilano del 2009, quello di Haiti nel 2010, nel sisma di Tohoku (Giappone) del 2011, in quello della California del 2014 e del Nepal nel 2015. Si trattava di analisi preliminari, non finalizzate a un’allerta generale, obiettivo che TwinSat si pone. Gli stessi mutamenti a cui fa riferimento l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano (INGV) quando parla della predizione sismica.

Allertare la popolazione in tempo

Lo scopo è infatti quello di creare una rete informativa decentralizzata capace di ricevere costantemente i dati ottenuti dai satelliti orbitanti, così da organizzare le dovute evacuazioni nel caso di minacce concrete. Altro che 10 giorni, basterebbero anche un paio di ore. Eppure, nonostante le lodevoli premesse, il progetto non è mai divenuto realtà. Il motivo? I costi di mantenimento dei satelliti e delle infrastrutture terrestri. Nel 2012 l’agenzia spaziale britannica ha negato per due volte le richieste di finanziamento avanzate da TwinSat, fondamentale per consentire al team di portare avanti l’iniziativa. Visto il diniego degli enti nazionali interessati, i ricercatori si sono messi all’opera per racimolare il minimo, circa 2,9 milioni di dollari, e lanciare i satelliti nello Spazio. Con un ruolino di marcia che prevedeva una piena attività dal 2015, oggi TwinSat procede a rilento, ed è un vero peccato.

Non ci sono i soldi

Ci sono motivi concreti per cui la facoltosa UK Space Agency non ha voluto supportare il lavoro dei rilevatori gemelli? Secondo il portale Quartz, che ha ascoltato Richard Luckett del British Geological Survey, le cause sono un paio. La prima riguarda l’assenza di un’emergenza terremoti oltremanica. Non a caso altri paesi, come gli Stati Uniti e il Giappone, hanno investito meglio in progetti innovativi, volti a testare nuove soluzioni. Per questo, al posto di TwinSat sono avanzate altre poposte in campo satellitare, come quelle sul miglioramento dei dati GPS inviati a terra e maggiormente "vendibili" alle compagnie.

Prevedere è possibile

In secondo luogo, la parola “predizione”, tra gli scienziati e i sismologi rappresenta ancora un grosso tabù. “È un concetto impronunciabile nel settore – ha spiegato Luckett – anche per colpa di qualche ciarlatano che negli anni ha portato avanti idee impresentabili, alle quali si è data troppa importanza”. Il millantato credito ottenuto in passato ha dunque abbassato le chance delle principali teorie predittive applicate ai terremoti, anche in anni in cui ci affidiamo alla tecnologia praticamente per tutto. Eppure l'idea di TwinSat ha mostrato molta più pratica degli approcciprecedenti, meritandosi più di quanto ottenuto finora. 

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