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Il piccolo Bossetti, mamma Ester e i signori

Un bambino solitario e riservato, che non legava con gli altri, a differenza della sorella che era molto più espansiva. Così viene descritto Massimo Bossetti dai testimoni, le cui testimonianze sono state riportate negli atti ufficiali a chiusura dell’indagine. Nel quartiere dove abitava da piccolo si diceva soffrisse di crisi epilettiche, ogni tanto sveniva e cominciava a tremare. Un pomeriggio era stato male al punto da chiamare l’ambulanza. La madre era una donna autoritaria, ben vestita, appariscente, curata nell’aspetto, il padre l’esatto opposto.


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Il furgone IVECO Daily di proprietà di Massimo Bossetti. L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015.
Il furgone IVECO Daily di proprietà di Massimo Bossetti. L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA
Il luogo dove è stato trovato il cadavere di Yara Gambirasio. L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA
Yara Gambirasio. L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA
Alle ore 18:35:31 del 26.11.2010 (Telecamera POLYNT di via Caduti dell Aeronautica) si nota il furgone che transita in direzione di Locate - Mapello (BG). ANSA
Alle ore 18:00:56 del 26.11.2010 (Telecamera SHELL) si nota il furgone che transita sulla via Locatelli, direzione Ponte San Pietro (BG). L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA
Yara Gambirasio. L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA/PROCURA BERGAMO
Alle ore 18:00:56 del 26.11.2010 (Telecamera SHELL) si nota il furgone che transita sulla via Locatelli, direzione Ponte San Pietro (BG). L'immagine Ë tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA/PROCURA BERGAMO
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Alle ore 18:05:40 del 26.11.2010 (Telecamera Banca Credito Cooperativo sita nella via Rampinelli) si nota il furgone che transita sulla via Rampinelli e si immette sulla via Gotti.
Il furgone IVECO Daily targato CH605NZ di propriet‡ di Massimo Bossetti. L'immagine Ë tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA/PROCURA BERGAMO
Alle ore 18:00:56 del 26.11.2010 si nota il furgone che transita sulla via Locatelli, direzione Ponte San Pietro (BG). L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA/PROCURA BERGAMO
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Il furgone di Bossetti ripreso vicino alla palestra in un video tratto da "Chi l'ha visto?"
Uno dei fotogrammi diffusi dalla trasmissione 'Segreti e delitti' su Canale 5, il 18 luglio 2014, sul caso Gambirasio. 19 luglio 2014. ANSA /UFFICIO STAMPA MEDIASET ++NO SALES, USE EDITORIAL ONLY, NO TV ++
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Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio
Massimo Bossetti/Facebook
Un'immagine di Massimo Bossetti tratta dal profilo Facebook
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Massimo Bossetti il giorno del'arresto
Ufficio stampa Carabinieri
Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo ritenuto il responsabile dell'omicidio di Yara Gambirasio
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Massimo Giuseppe Bossetti

CARABINIERI

Il presunto assassino di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti

ANSA /Ufficio Stampa Carabinieri

Una foto rilasciata dall'ufficio stampa dei carabinieri mostra il presunto assassino di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti mentre viene portato nella caserma del comando provinciale dei Carabinieri. Bergamo, 16 giugno 2014


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Massimo Giuseppe Bossetti


Sono particolari della vita di Massimo Bossetti che dovrebbero restare privati. Ma di fronte a un caso come questo, in cui un uomo di 44 anni viene accusato dell’omicidio a sfondo sessuale di una ragazza di tredici, ogni dettaglio è destinato ad avere un peso. Di più, gli inquirenti negli atti mettono insieme i tanti piccoli pezzetti nascosti della vita di Bossetti e della sua famiglia in un quadro d'insieme che viene definito “contesto predisponente” al reato. Ovvero una sorta di spiegazione del perché un uomo adulto e padre di famiglia rivolge e indirizza le sue attenzioni sessuali verso una ragazza che frequenta la scuola media e porta ancora l’apparecchio per i denti.

Ecco allora che perfino mamma Ester viene chiamata pesantemente in causa. Non soltanto in quanto passaggio investigativo decisivo, attraverso il dna, nell’arrivare all’individuazione di Ignoto uno. Ma soprattutto in quanto mamma di un bambino che è cresciuto in un contesto familiare particolare che potrebbe aver segnato il suo carattere e la sua personalità. Ester Arzuffi era una donna molto chiacchierata in paese, e non soltanto per il modo in cui vestiva, ma perché spesso riceveva in casa “dei signori”, e quando era con loro il marito veniva notato “intrattenersi sul terrazzo a fumare”.

I figli dovevano restare fuori e non potevano rientrare se non richiamati dai genitori. Massimo e la sorella Laura, secondo i testimoni sentiti e riportati a verbale, sapevano cosa succedeva dentro casa e ne soffrivano, anche perché tutti nel vicinato parlavano. Lo scrivono gli investigatori negli atti perché ritengono che proprio queste fasi della vita di Massimo Bossetti potrebbero essere determinanti nella spiegazione del "movente latatamente sessuale del delitto" di Yara Gambirasio.

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