Parlami di te con Pic You, ti risponderò con Kondoot

Sarà che 140 caratteri non soddisfano fino in fondo il voyeurismo di chi ci segue. O che, banale ma vero, un nostro scatto o un video ci raccontano meglio e in modo più eloquente delle parole. Fatto sta che i social network per immagini sono in pieno boom, trainati dal più popolare di tutti, Instagram, che negli Stati Uniti ha superato persino Twitter negli accessi quotidiani da smartphone. E, per crescere ancora, ha appena lanciato la versione web dei suoi profili. Ma non è l’unico, anzi le alternative si sprecano e guadagnano sempre più consensi. Che si tratti di siti e app dove applicare dei filtri alle foto prima di pubblicarle così come di una novità che sta prendendo piede: il «social video sharing», ovvero la possibilità di mostrare ai nostri contatti dei frammenti della nostra vita quotidiana ripresi con il telefonino.

Sponsorizzata dall’esibizionismo dei vip (per promuovere il suo profilo su Keek, per esempio, il tuffatore inglese Tom Daley ha posato nudo con un cartello al posto del costume), la moda per ora fa proseliti tra adolescenti e ventenni. Ma ha tutte le carte in regola per diventare una tendenza esplosiva a tutte le età.

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