Un veicolo Lyft per le strade di New York
Spencer Platt/Getty Images
Economia

Perché New York blocca le licenze a Uber e Lyft

Per 12 mesi nessuna nuova licenza verrà concessa alle società che si occupano di noleggio auto con conducente. La decisione, prima della storia nel suo genere, è stata presa dal sindaco di New York Bill De Blasio che vuole studiare come la presenza sulle già caotiche strade newyorchesi di 80.000 veicoli di aziende quali Uber e Lyft (le maggiori del settore) impattino la viabilità urbana e come condizionino il tessuto sociale. 

Uniche eccezioni saranno concesse per nuovi veicoli che possano trasportare disabili o in caso di reale carenza di auto per determinati eventi o situazioni.

Perché bloccare le licenze

L'idea dell'amministrazione comunale è quella di calmierare sì le licenze, ma contestualmente anche di offrire maggiore stabilità ai lavoratori attuali con misure quali l'introduzione del salario minimo orario di 15 dollari e la limitazione delle corse ad aree di influenza migliorando la comunicazione tra società e amministrazione circa il numero di corse e di utenti che utilizzano il servizio. 

Il portavoce del consiglio comunale di New York, Corey Johnson ha commentato con soddisfazione il voto della giunta asserendo: "Stiamo sospendendo l'emissione delle licenze a un'industria alla quale è stato consentito di crescere senza un appropriato controllo e senza appropriate regole".

Il sindaco De Blasio ha poi aggiunto: "Questa azione fermerà l'afflusso di automobili che contribuiscono alla congestione".

La reazione di Uber e Lyft

Uber, Lyft e le altre società del settore hanno preso la notizia con rammarico ritenendo che queste misure non miglioreranno il servizio, anzi. I newyorchesi faticheranno a trovare vetture libere e i prezzi saliranno visto che a incremento della richiesta con corrisponde maggiore offerta. 

In una nota Uber ha fatto sapere: "La pausa di 12 mesi della città sulle nuove licenze dei veicoli minaccerà una delle poche opzioni di trasporto affidabili senza fare nulla per sistemare le metropolitane o ridurre la congestione" e Lyft le ha fatto eco aggiungendo: "Questi tagli radicali ai trasporti riporteranno i newyorkesi indietro ai tempi in cui si litigava per trovare una corsa libera".

La reazione dei tassisti

Gli unici soddisfatti, al momento, sono i tassisti, categoria che sta pagando a caro prezzo la concorrenza con Uber. A fronte di una flotta di 80.000 auto private con conducente noleggiate a New York sulle strade della Grande Mela circola solo un quarto dei taxi.

I tassisti da tempo lamentano una cattiva gestione della concessione delle licenze a Uber e chiedono una maggiore regolamentazione affinché il mercato del trasporto automobilistico a pagamento non venga sbilanciato a favore dei facoltosi clienti delle società private.

Uber, dal canto suo, si dice preoccupata e teme un crollo dei guadagni proprio nell'anno in cui si preparava a entrare in borsa.  

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