Perché i mercati non vedono un rischio-Italia

No, per l'Italia non c'è nessun pericolo simile a quello che ha vissuto (e sta vivendo ancora oggi) la Grecia dal 2015. Certo, le condizioni politiche generali così instabili sono simili ad allora ma Roma non è Atene e quindi si può stare più tranquilli. Per ora.

È il Financial Times a spiegare, in un editoriale di Tony Barber, punti di contatto e di discontinuità tra i due Paesi ora che anche in Italia i due partiti che hanno ottenuto la maggioranza dei voti alle ultime elezioni (M5S e Lega) sono euroscettici così come lo era l'ortodossia del partito di governo greco Syriza nei primi mesi del suo esecutivo.

Certo, non sfugge a nessuno che entrambe le forze politiche italiane hanno dichiarato di voler superare e contrastare i rigidi dettami europei in materia di bilancio qualora questo servisse ad allentare le maglie fiscali per l'Italia e poter attivare le politiche necessarie sul lavoro. Ed è per questo che l'Italia resta un sorvegliato speciale. Da parte delle istituzioni europee, da parte delle banche europee, da parte degli osservatori. Anche perché è incerto il tempo che la separa dall'avere un Governo stabile.

I mercati finanziari e i partner dell'Eurozona "devono prepararsi all'idea che i Cinque Stelle e la Lega possano coalizzarsi anche per la nomina di un governo tecnico", scrive il FT. E allora, si domanda il quotidiano di Londra, quanto questo sarà un vero rischio?

Non per i prossimi 18-24 mesi. E i motivi sono due.

I mercati sanno che il Quantitative Easing messo in atto dalla Banca Centrale Europea non si è ancora concluso anche se col tempo diminuirà la sua forza d'urto e i tassi di interesse inizieranno nuovamente a salire rendendo dunque più oneroso il debito pubblico italiano. Ma sia il M5S sia la Lega hanno attuato delle politiche pre-voto volte a tranquillizzare i mercati: il leader del M5S Luigi Di Maio con la sua visita a Londra per rassicurare gli investitori e la figura di Giancarlo Giorgietti (Lega) in quanto possibile consulente economico del Governo (se non Ministro dell'Economia), ritenuto credibile.

Ma c'è di più. Le condizioni economiche dell'Italia sono ben diverse di quelle della Grecia ridotta allo stremo. L'economia cresce e migliora di anno in anno, scrive il Financial Times, il debito è pressoché stabile.

Dunque per ora il pericolo non c'è. Per ora.

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