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Pavia vista dall'acqua: i racconti e gli scorci più suggestivi - FOTO

Ada Masella
A Panorama d'Italia, la storia di Pavia vista dal Ticino - 17 maggio 2017
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Placido il battello Cicogna costeggia le rive del Ticino dando l'opportunità ai passeggeri intervenuti al boat tour di Panorama d'Italia di godersi una bellissima giornata di maggio ascoltando la storia di Pavia vista dal fiume
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Dopo aver visto le mura fortificate il viaggio di Panorama d'Italia sul Ticino prosegue tra risate e selfie ricordo
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Navigando verso sud si raggiunge il Ponte Coperto (detto anche Ponte Vecchio). Si tratta di un ponte ricostruito nel 1949 sul progetto medievale - Panorama d'Italia, Pavia 17 maggio 2017
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La guida del bout tour di Panorama d'Italia prosegue la storia della città raccontando fino agli anni ’50 il Ticino veniva usato per gli scambi commerciali - 17 maggio 2017
Ada Masella
Il bout tour di Panorama d'Italia regala l'occasione di conoscere Pavia da un altro punto di vista: dall'acqua. Attraverso il racconto della guida si ricordano i barcaioli, i raccoglitori di ghiaia e le lavandaie che vivevano a ridosso del fiume - 17 maggio 2017
Pavia, 17 Maggio 2017 Inaugurazione della tappa di Pavia del tour Panorama d'Italia, con il sindaco Massimo Depaoli e il vicesindaco Angela Gregorini.
Sole e una leggera brezza allietano il tour di Panorama d'Italia. Mentre il comandante del battello procede lentamente per permettere a tutti di osservare ogni dettaglio lungo il fiume Ticino, alcuni ragazzi in canoa si allenano vogando chi alla veneta chi all’inglese - 17 maggio 2017

Qualche minuto a piedi e poi tutti a bordo del battello Cicogna per conoscere una Pavia che non ti aspetti. La città delle grandi tradizioni marinare che ha dato battaglia, nel 1431, alla potente Venezia costringendola alla resa. Uno scontro memorabile che fa parte della storia del borgo vecchio arrampicato sulle rive del Ticino.

Il boat tour parte dal Gran Pavese
Ed è da qui che la guida, Antonio, inizia il suo racconto nell’appuntamento fluviale di Panorama d’Italia in città: ”I pavesi vincitori - dice con orgoglio - issarono in segno di festa tutto ciò che trovarono di colorato, comprese le divise dei prigionieri. Nasce così il nome “Gran Pavese” che le navi innalzano ancora oggi in tutto il mondo in situazioni di particolari solennità”.

Dal Ponte Vecchio alla cupola del Duomo
Tommaso, il comandante del battello, procede lentamente per permettere a tutti di osservare ogni dettaglio lungo il fiume: dal Ponte Vecchio, ricostruito nel dopoguerra, ai ragazzi in canoa che si allenano vogando chi alla veneta chi all’inglese. E ancora le mura fortificate (“ne è rimastauna piccola parte rispetto ai bastioni originari”) e in lontananza gli Appennini pavesi. E poi la sagoma, prepotente, della cupola del Duomo costruita su disegno quattrocentesco del Bramante. “Oltre - indica la guida - è possibile scorgere due torri gentilizie. Un tempo erano 100 ed esaltavano la potenza delle famiglie patrizie”.

La sabbia del Ticino per costruire Milano
L’acqua è parte integrante della città. Fino agli anni ’50 il Ticino veniva usato per gli scambi commerciali, si poteva arrivare fino a Venezia e alle porte di Milano. Pavia, infatti “è stata costruita con la sabbia di questo fiume - informa Antonio - che veniva caricata su grandi imbarcazioni che risalivano la corrente grazie a un complesso sistema di chiuse”.

La casa che fa la linguaccia
Ma la chicca arriva alla fine del percorso quando sulla riva sinistra del Ticino appare un edificio con una faccia scolpita, buffissima, che fa la linguaccia: “Questa palazzina è famosissima a Pavia. Era di un signore proprietario di una lavanderia. Nessuno credeva che sarebbe riuscito a costruirsi la casa con il poco che guadagnava, e per questo motivo veniva preso in giro costantemente. Così lui, con grande ironia, non solo l’ha costruita, ma a futura memoria ci ha lasciato anche la sua linguaccia”.
Risate e un lungo applauso alla guida e al comandante concludono il boat tour dopo un’ora di scorci e di racconti fuori dal tempo.

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