Addio Parma: ecco come si cerca di salvare il club

Sono passati nove mesi e pochi giorni dalla festa sul prato del Tardini per la conquista di un posto nei preliminari di Europa League. Bagno di folla e gioia con beffa finale, visto lo stop imposto alla licenza Uefa che è stato come togliere il tappo dal vaso di Pandora. La caduta del Parma nell'attuale crisi che ne mette a forte rischio la stessa sopravvivenza è qualcosa di incredibile per rapidità: un caso scuola per chi dovrà scrivere le nuove norme sull'ammissione dei club alla stagione sportiva, anche se qualcosa è già cambiato e tra due anni entrerà in vigore il fair play all'italiana sul modello europeo. Intanto, però, c'è da portare a termine la stagione e, se possibile, garantire la regolarità del campionato. Il Parma è virtualmente retrocesso, però contano anche gli interessi delle altre squadre e la soluzione del rinvio della partita (Parma-Udinese) non potrà essere replicata all'infinito.

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Ansa
18 maggio 2014, il Parma festeggia l'Europa League che sarà poi revocata

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Getty Images
Il presidente del Parma Giampietro Manenti e Pietro Leonardi

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Getty Images
Lo striscione esposto dai tifosi del Parma lo scorso 11 febbraio

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Getty Images
Il presidente del Parma Giampietro Manenti

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia


La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Getty Images
Il carro attrezzi dell'ufficiale giudiziario pignora i pullman del Parma

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Valerio Pennicino/Getty Images
il nuovo proprietario del Parma, Giampietro Manenti

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Ansa
Il presidente ombra del Parma Ermir Kodra in tribuna insieme al dirigente del Parma Antonello Preiti

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Ansa
Ermir Kodra

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Ansa
Antonio Cassano contestato dagli Ultras sotto la curva del Parma

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Ansa
I giocatori del Parma sotto la curva dei tifosi crociati che contestano

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Ansa
Cassano contestato dagli ultras sotto la curva dopo la sconfitta con il Cesena

La fine del Parma in immagini: nove mesi di agonia

Ansa
Tommaso Ghirardi, presidente del Parma dal 2007 al 2014

La certezza su cui si basa ogni ragionamento di chi sta cercando di salvare il salvabile è che Giampietro Manenti non ha nulla da dare al calcio parmense. I soldi promessi più volte in settimana non sono arrivati, i bonifici rimangono solo sulla carta con alcuni profili inquietanti come il Cro comunicato e risultato inesistente e altre cose simili. Se contro l'Udinese non si è giocato è per il debito pregresso con la società che gestisce gli steward del Tardini: non milioni di euro ma 77.000 euro che Manenti non ha comunque trovato, così come non ha messo mano al portafoglio per garantire le condizioni minime per far aprire lo stadio.

Capita la situazione, il Comune di Parma si sta muovendo per accelerare il fallimento del club, unica soluzione che può portare a pilotare la caduta con anche il coinvolgimento di Lega di Serie A e Figc, che si farebbero garanti della somma necessaria a portare a termine il campionato. L'udienza è stata fissata per il 19 marzo, ma bisogna fare prima perchè il piano può scattare solo una volta dichiarato il fallimento del Parma. Manenti non porta i libri in Tribunale e sta facendo perdere tempo prezioso, secondo chi sta costruendo il piano B.

Nel progetto c'è che in questi mesi si lavori alla ricerca di una cordata per salvare il diritto sportivo (in serie B ovviamente), facendosi carico del debito con le istituzioni. Quanto? Circa 5 milioni di euro che la Lega anticiperebbe al nuovo Parma, mentre tutto il restante a partire dagli stipendi di calciatori e dipendenti, oltre che alle fatture dei fornitori, sarebbe congelato. Dal momento dell'esercizio provvisorio, invece, sarebbe la Lega a provvedere a tutte le spettanze. Questa soluzione consentirebbe a chi subentrerà nella gestione societaria di mantenere la squadra dove si trova, e dunque in serie B dopo la retrocessione, facendosi carico solo dei debiti sportivi pregressi che ammontano a circa 30 dei 96 milioni di euro di debiti complessivi.

YOU MAY ALSO LIKE