Paris Fashion Week: la petite bourgeoisie di Miu Miu

Con la sua Miu Miu, Miuccia Prada riscopre il fascino della petite bourgeoisie francese tra cappotti di maglia abbelliti da spille bijoux che luccicano anche su tuniche e giacche, gonne ampie dalle stampe pop e tubini neri che coprono e scoprono il corpo senza mai un accenno di volgarità.

La collezione per il prossimo autunno si racconta come la vita stessa, in un susseguirsi di cambiamenti che, sulla passerella, coesistono all’interno di singoli outfit, «proprio come ognuno di noi conserva ricordi simultanei della propria esperienza». Miuccia Prada analizza la dualità tra infanzia ed età adulta, la prima segnata da proporzioni volutamente contratte, maniche corte e scarpe dalla punta arrotondata; la seconda da guanti, borsette, spille e quel così iconico tubino nero.

«Queste componenti di dualità e ricordo trovano una controparte nei materiali e nella costruzione» si legge tra le note di sfilata. «Legami e fusione combinano tessuti diversi e abbinano capi disparati, maglie e cardigan in seta e cashmere, gonne in popeline con la maglia, mentre lo shearling viene trattato per imitare pellicce pregiate. Gli abiti in seta vengono spiegazzati e modellati a guaine in jersey di cotone, i volumi si riducono ma rimane l'impronta dell'indumento originale, una traccia del suo antecedente».

Non si ferma solo a osservare Miuccia Prada. Invece di rifugiarsi in un «vocabolario dell’abbigliamento» dove contrasti convivono come ricordi, la direttrice creativa avanza una proposta: rivalutare il termine «Girlishness», da sostantivo di genere, ancorato all'età, ad idioma universale che esprime la forza della ribellione, uno spirito di libertà e individualità, un attributo di un insieme più ricco.

Non è forse vero che tutto quello che è considerato “girlish” viene spesso ritenuto effimero, o addirittura stupido? Ogni passione o interesse femminile viene spesso additata come superficiale e irrilevante. E la moda - prima tra molte - cade spesso vittima di questo doppiopesismo. Ma se fosse qualcosa di più?











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