ANSA/ FABIO CAMPANA
Economia

Opzione Donna, chi potrà andare in pensione a 58 anni

In pensione a 58 anni, con 35 anni di contributi alle spalle. Ecco una finestra di uscita dal lavoro che nel 2019 potrebbe essere sfruttata da migliaia di lavoratrici italiane. Oltre a introdurre la tanto discussa quota 100, il governo sembra infatti intenzionato a rinnovare l’Opzione Donna, un sistema che consente alle esponenti del gentil sesso dimettersi a riposo molto prima degli uomini, seppur con molte penalizzazioni.

In vigore da anni

A ben guardare, l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte non ha inventato nulla di nuovo.L'Opzione Donna esiste infatti da diversi anni. E' stata introdotta dal governo Berlusconi nel 2004, come norma transitoria in vigore fino al 31 dicembre 2015 ed è stata confermatasuccessivamente di anno in anno, anche dopo la severissima riforma Fornero del 2018.

Uscire dal lavoro così in anticipo, però, comporta un prezzo. Chi usufruisce dell’Opzione Donna riceverà infatti un assegno pensionistico calcolato interamente con il metodo contributivo, cioè in proporzione ai contributi versati nel corso di tutta la carriera e non con il più vantaggioso sistema retributivo, ovvero sulla base degli ultimi stipendi percepiti prima di mettersi a riposo.

Forti penalizzazioni

E' difficile stimare a priori di quanto verrà tagliata la pensione a chi sceglie di congedarsi dal lavoro con l'Opzione Donna. Tutto dipende infatti dai percorsi di carriera di ogni singola lavoratrice, cioè dalla quantità di contributi che ha versato. In linea di massima, l'assegno Inps calcolato con il metodo contributivo è inferiore di almeno il 25% rispetto a quello che matura con il metodo retributivo.

In rapporto agli ultimi stipendi, invece, la rendita pensionistica di chi sceglie l'Opzione Donna può essere inferiore anche del 30-40%. Chi ha una retribuzione di 1.500 euro mensili, per esempio, uscendo a 58 anni con 35 di contributi può ritrovarsicon una pensione inferiore a mille euro. Mettersi a riposo prima, dunque, può costare caro. Resta però da sciogliere il nodo delle coperture. Secondo Cesare Damiano, deputato del Pd che si è occupato a lungo di questioni previdenziali, le risorse per finanziare l’Opzione Donna non ci sono. Tempo qualche settimana e si vedrà se è vero o no.

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