Omicidio Loris: i messaggi di Veronica al piccolo Diego. Le foto

Ha rinunciato a 2 settimane di colloqui in carcere, con le due uniche persone che continuano ad andarla a trovare, il papà Franco e la zia Antonella. Finalmente domani mattina alle 11.30 Veronica Panarello parlerà al telefono con il marito Davide Stival. Una conversazione fortemente voluta dalla donna, in carcere da 4 mesi con l'accusa di aver uccisio il figlio Loris. Che però non ha comunicato a nessuno il motivo per cui vuole assolutamente parlare con quel marito che da mesi ha troncato con lei ogni rapporto.

Il messaggio di Veronica Panarello al figlio Diego
Il messaggio di Veronica Panarello al figlio Diego
L'uovo di Pasqua che Veronica avrebbe voluto inviare al figlio Diego
L'uovo di Pasqua che Veronica avrebbe voluto inviare al figlio Diego
Un ritratto del piccolo Diego disegnato in carcere da Veronica
La firla di Veronica sotto il disegno in cui ritrae il piccolo Diego
Il messaggio di Veronica Panarello al figlio Diego


Una cosa è certa: Veronica sa che quella telefonata verrà intercettata. A questo punto ci si chiede cosa davvero vuole dire al marito e quale sia il suo obiettivo. Chi le sta vicino non ha dubbi: Veronica vuole chiedere notizie di Diego, in cuor suo spera che il marito addirittura le passi al telefono il figlio di 4 anni. Le basterebbe sentire anche per pochi secondi la sua voce, ma si sentirebbe rinata anche soltanto a captare in sottofondo il respiro del bambino. Solo per questo, da 2 settimane, ha barattato questa telefonata con i colloqui in carcere.

Veronica nei giorni scorsi ha scritto una lettera con un disegno in cui ritrae proprio il piccolo Diego, con un messaggio rivolto al bambino, in cui scrive "Ti penso sempre e ti riabbraccerò presto" e l'ha attaccato a un uovo di Pasqua da recapitare al bambino. Qalcuno dei familiari ha bussato alla porta del marito per consegnare il dono della mamma, ma la risposta è stata: "Rivolgetevi al mio legale, qualsiasi messaggio, regalo o oggetto deve passare attraverso di lui".

La corona a forma di cuore con fiori che compongono la scritta 'Loris', accompagnata da un nastro bianco con la scritta 'la mamma Veronica'', sul sagrato della chiesa di San Giovanni Battista a Santa Croce Camerina dove si svolgono i funerali di Loris, 18 dicembre 2014. ANSA/ CIRO FUSCO
Palloncini bianchi con la foto di Loris Stival durante i funerali a Santa Croce Camerina (Ragusa), 18 dicembre 2014. ANSA / CIRO FUSCO
ANSA / CIRO FUSCO
Palloncini bianchi con la foto di Loris Stival durante i funerali a Santa Croce Camerina (Ragusa), 18 dicembre 2014
La chiesa di San Giovanni Battista, dove si svolgono i funerali di Loris, a Santa Croce Camerina (Ragusa), 18 dicembre 2014. ANSA / CIRO FUSCO
La corona di fiori dei nonni e degli zii di Loris, durante i funerali del bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre, a Santa Croce Camerina (Ragusa), 18 dicembre 2014. ANSA/CIRO FUSCO
La corona a forma di cuore con fiori che compongono la scritta 'Loris', accompagnata da un nastro bianco con la scritta 'la mamma Veronica'', sul sagrato della chiesa di San Giovanni Battista a Santa Croce di Camerina dove si svolgono i funerali di Loris, 18 dicembre 2014. ANSA/ CIRO FUSCO
Davide, il padre di Loris Stival, e altri parenti al termine dei funerali del bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre, a Santa Croce Camerina (Ragusa), 18 dicembre 2014. ANSA/ CIRO FUSCO
L'arrivo della bara di Loris, il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre scorso, portata da quattro persone, tra le quali il padre del bimbo, Davide, durante i funerali a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, 18 dicembre 2014. ANSA / CIRO FUSCO
L'arrivo della bara di Loris, il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre scorso, portata da quattro persone, tra le quali il padre del bimbo, Davide, durante i funerali a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, 18 dicembre 2014. ANSA / CIRO FUSCO
L'arrivo della bara di Loris, il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre scorso, portata da quattro persone, tra le quali il padre del bimbo, Davide, durante i funerali a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, 18 dicembre 2014. ANSA / CIRO FUSCO
L'arrivo della bara di Loris, il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre scorso, portata da quattro persone, tra le quali il padre del bimbo, Davide, durante i funerali a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, 18 dicembre 2014. ANSA / CIRO FUSCO
Uno addobbato solo con le luci, davanti la chiesa di San Giovanni Battista nella piazza principale del paese, l'altro accanto al mulino vecchio che si arricchisce ogni giorno di pi˘ di pensierini e pupazzetti. Sono i due alberi di Natale allestiti in memoria di Loris Stival, il bambino di 8 anni che secondo l'accusa sarebbe stato ucciso dalla madre Veronica Panarello, realizzati a Santa Croce Camerina. Il primo Ë quello 'ufficiale', il secondo nasce dall'iniziativa di un amico del bambino. Su quest'ultimo oggi un orsetto di peluche nuovo ma anche due messaggi. In uno c'Ë scritto "Mi chiamo Loris come te, la tua storia non la dimenticheremo mai. Quando qualcuno mi chiamer‡ ti penseremo sempre". Accanto un altro biglietto con la scritta "Questo Natale sar‡ triste per tutti i pap‡": il messaggio non parla mai della madre, 14 dicembre 2014. ANSA/TROVATO
ANSA / CIRO FUSCO
I manifesti funebri apparsi sulle bacheche di Santa Croce Camerina, che annunciano i funerali di Loris Stival, 17 dicembre 2014
I manifesti funebri apparsi in serata sulle bacheche di Santa Croce Camerina, che annunciano i funerali di Loris Stival, 17 dicembre 2014. ANSA / CIRO FUSCO
I manifesti funebri apparsi in serata sulle bacheche di Santa Croce Camerina, che annunciano i funerali di Loris Stival, 17 dicembre 2014. ANSA / CIRO FUSCO
I manifesti funebri apparsi in serata sulle bacheche di Santa Croce Camerina, che annunciano i funerali di Loris Stival, 17 dicembre 2014. ANSA / CIRO FUSCO
I manifesti funebri apparsi in serata sulle bacheche di Santa Croce Camerina, che annunciano i funerali di Loris Stival, 17 dicembre 2014. ANSA / CIRO FUSCO
ANSA / Fermo immagine da video Ansa - Domenico Occhipinti Tem
Un frame da un video Ansa riguardante l'effettuazione di rilievi da parte di Polizia e Carabinieri davanti a casa Stival
Ansa
ANSA/ Marco Costantino


Intanto, sul versante investigativo, sembra che non emerga nulla di significativo dall'analisi informatica che ha interessato i computer e i tablet sia di Veronica sia dello stesso Loris, la cui password è stata fornita in carcere dalla mamma, durante una lunga notte di interrogatorio dei carabinieri del Ros.
L'avvocato di Veronica, Francesco Villardita, ieri è andato a trovarla in carcere ad Agrigento. Quando l'ha vista, quasi non l'ha riconosciuta. Veronica è dimagrita al punto da sembrare un'altra persona. Da 30 giorni non esce dalla sua cella neppure per l'ora d'aria, e passa tutte le sue giornate rannicchiata sotto 3 coperte, tanto che persino gli stessi operatori del carcere cominciano a essere molto preoccupati.
Quyado veronica si è trovata davanti Villardita, lo ha abbracciato e ha cominciato a piangere, implorando di farla uscire. Il colloquio è durato circa 4 ore, durante le quali più volte la donna ha chiesto: "Che cosa ci faccio qui?".
Lei sa benissimo che dall'analisi digitale non uscirà traccia della presenza di nessun amante. È anche al corrente del fatto che sulle forbici sequestrate in casa non sia stato trovato il Dna di Loris e dunque continua a chiedere all'avvocato "Ma allora che cosa c'è contro di me?".

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