Tecnologia
November 15 2017
Ofo o Mobike? Bici gialle o arancioni? Qualità dei mezzi o quantità? Per il bike sharing a Milano - al momento - è lotta a due: un derby tutto cinese (entrambi i servizi sono originari di Pechino) per accaparrarsi le simpatie di tutti i cittadini milanesi che sono alla ricerca di un mezzo pulito, comodo ed efficiente per spostarsi in città.
Il principio di fondo è lo stesso, quello del cosiddetto bike sharing in modalità free floating: si noleggia una bici attraverso un’app da scaricare sul cellulare e la si parcheggia in qualsiasi punto della città (con opportune eccezioni) senza il vincolo delle rastrelliere o di altre postazioni fisse.
A cambiare sono alcuni piccoli e grandi dettagli: la qualità è il numero di mezzi a disposizione, ad esempio, la copertura, l’interfaccia dell’applicazione e - ovviamente - il prezzo del noleggio.
In questo approfondimento cercheremo di analizzare tutte le differenze fra i due servizi.
Partiamo innanzitutto dai numeri: Mobike, il primo dei servizi a insediarsi a Milano, dichiara una flotta di circa 8.000 biciclette in città; Ofo ne ha circa la metà (4.000). A favore di quest'ultimo c'è però il progetto di estensione all'hinterland: altre 1.200 unità sono in arrivo per i comuni di Peschiera Borromeo, San Donato e San Giuliano Milanese, poi si vedrà.
Entrambi i servizi operano sul territorio milanese: Mobike specifica che “l'utilizzo è esteso a tutta l'area urbana della città osservando come confine la tangenziale”. Per Ofo ci si può rifare al confini territoriali del Comune Milano. Aggiungendo, come detto, tre città dell’hinterland: Peschiera Borromeo, San Donato e San Giuliano Milanese. Il bike sharing, in questo caso, è comunque da intendersi circoscritto alla singola città: chi noleggia una bici a San Donato, per intenderci, non potrà parcheggiarla a Milano, ma dovrà riconsegnarla nello stesso comune nel quale l'ha prelevata.
I colori diversi - giallo per Ofo, arancio per Mobike - sono solo la parte più evidente di una serie di differenze più marcate, che investono soprattutto la dotazione dei mezzi. Le bici di Mobike sono monomarcia, senza catena, a ruote piene, sellino regolabile, cestino e freni a disco.
Più ricco il menu offerto da Ofo che, oltre alla dotazione della concorrenza, aggiunge un cambio a tre marce della linea Nexus Shimano, un elemento utile non tanto per i saliscendi (davvero pochi a Milano) quanto piuttosto per i tratti da percorrere a velocità più sostenute.
Sia Ofo che Mobike operano attraverso un’app mobile da scaricare sullo smartphone (iPhone o Android). L’interfaccia è abbastanza simile e si basa sul classico sistema di geolocalizzazione che abbiamo imparato a conoscere con il car sharing: si visualizzano i mezzi su una piantina digitale e, una volta sul posto, si utilizza la fotocamera del telefono per scansionare il QR code applicato sul telaio o sul sellino della bici e sbloccare il lucchetto. A fine tragitto basterà richiudere il lucchetto per terminare la corsa e addebitare l’importo della corsa sul portafogli elettronico dell’applicazione.
Entrambi i servizi consentono di effettuare una prenotazione dei mezzi per 15 minuti (per bloccare la bici in attesa di raggiungerla o di riprenderla dopo una breve sosta) ma al momento solo Mobike consente l’utilizzo di questa funzione da remoto.
La tariffa standard di Mobike è di 0.30 centesimi di euro per ogni mezz'ora di corsa. A questo bisogna aggiungere il deposito di 1 euro (rimborsabile in qualsiasi momento) a titolo di compenso per l’utilizzo “legale, appropriato e civile” delle biciclette. Per i tragitti che durano meno di mezz’ora Mobike addebita comunque la tariffa minima di 0.30 centesimi. Ad esempio: un giro in bici di 10 minuti costa 0.30 euro, per una corsa da 40 minuti occorrono invece 0.60 euro.
Anche Ofo utilizza un sistema di tariffazione a tempo ma i prezzi sono leggermente inferiori: 0,20 centesimi per la prima mezz'ora, 0,30 €/cent per la seconda mezz’ora (dal minuto 31 al minuto 60), 50 centesimi per i minuti successivi (ogni 30 minuti). Il tetto massimo di spesa giornaliera non può comunque superare i 5 euro, nel caso di un noleggio per un'intera giornata, senza alcun costo fisso di abbonamento.
Per agevolare un uso civile dei mezzi, sia Mobike che Ofo hanno previsto un sistema di incentivi bonus-malus per premiare - o nel caso opposto penalizzare - gli utenti più o meno responsabili.
Mobike assegna un certo numero di crediti per ogni buona pratica portata a termine (si va dall’acquisto di una corsa semplice alla segnalazione di una bicicletta rotta o di un parcheggio errato), oppure li sottrae in caso di comportamenti scorretti o vandalici: quando si parcheggia la bici in un’area recintata, ad esempio, si perdono 20 crediti, quando invece ci si dimentica di inserire il lucchetto a fine corsa il credito viene ridotto a zero. Una volta che il credito scende sotto gli 80 punti ( di default ogni utente parte da 100 crediti), Mobike è autorizzato ad aumentare la tariffa per ogni viaggio a 20 euro per 30 minuti di corsa.
Anche Ofo ha previsto un sistema a punti da aggiungere o defalcare nel caso di buone o cattive pratiche. La base di partenza è di 100 punti: a ogni tragitto completato si riceve 1 punto supplementare, 2 per ogni segnalazione verificata di bici guasta, 3 per quelle riguardanti parcheggi in zone vietate. Dure le sanzioni per chi non rispetta le regole: una bici non bloccata correttamente porta alla defalcazione di 50 punti, idem per i parcheggi in zone vietate o fuori dalla zona di pertinenza. Il budget viene addirittura azzerato (con conseguente impossibilità di utilizzare il servizio) in caso di bici danneggiate, lucchetti non autorizzati e violazioni del codice stradale.