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No alle Olimpiadi 2024 a Roma, la decisione di Raggi

Virginia Raggi, sindaco di Roma, nel mezzo della bufera che coinvolge la sua giunta, pare abbia anche confermato la sua decisione precedente: la capitale non vuole le Olimpiadi del 2024.

La decisione non è ancora ufficiale, l'ha comunicata all'Ansa giovedì pomeriggio una "fonte qualificata del Campidoglio".
La "fonte" dice anche che la prossima settimana il sindaco di Roma farà "l'annuncio ufficiale in una conferenza stampa".

A questo punto restano Parigi, Los Angeles e Budapest a contendersi l'organizzazione dei giochi.

Un annuncio che cambia notevolmente la contesa, visto che proprio la capitale italiana, secondo fra gli altri anche il premier Matteo Renzi, sembrava in vantaggio rispetto alle altre.

Con la bocciatura del Campidoglio però Roma sarà costretta a mettersi da parte: un 'ritiro' eccellente che lascia spazio alle capitali di Francia e Ungheria e alla metropoli californiana che ha già ospitato i Giochi nel 1932 e nel 1984.

Se avrà anche quelli del 2024 Los Angeles potrà quindi festeggiare anche il quarantennale dell'edizione di cui fu grande protagonista il 'figlio del vento' Carl Lewis e in cui Michael Jordan cominciò a rivelare al mondo il suo immenso talento cestistico.

Budapest, tra le tre, appare in netto svantaggio perché non gode dell'appoggio dei suoi cittadini. Alcuni comitati hanno chiesto di indire un referendum consultivo, ma per ora le autorità ungheresi si sono rifiutate.

Poi c'è Parigi. La capitale francese, secondo alcuni la favorita, festeggerebbe così il centenario dell'Olimpiade che organizzò nel 1924 e si prenderebbe la rivincita di quando, nel 2005, le venne preferita Londra per l'edizione poi svoltasi nel 2012.

Parigi mette a disposizione una serie di località e impianti già pronti e abituati a ospitare grandi eventi, basti pensare a Stade de France, Parco dei Principi, Roland Garros e Palasport di Bercy.

D'altra parte, il fatto che la Francia sia stata in questi mesi nel mirino dei terroristi non è un fattore a suo favore nella scelta.

In ogni caso l'Olimpiade assegnata a Parigi sarebbe anche il modo di dire che violenza e terrorismo non l'avranno mai vinta.

Los Angeles invece ha preso il posto di Boston, candidata in un primo momento dall'Usoc, il comitato olimpico statunitense, e poi tiratasi indietro perché la maggior parte della cittadinanza non voleva i Giochi.

Ma l'Usoc è assolutamente determinato ad avere l'Olimpiade anche per rifarsi dell'enorme delusione di quando, nel 2009, Chicago era la grande favorita per il 2016 e invece vinse Rio, con gli americani eliminati alla prima votazione.

Il Cio vuole, da Tokyo in poi, Giochi in cui si spenda meno, ma Los Angeles sa già di poter contare su un budget superiore a quello delle rivali, messo insieme tutto con contributi privati.

Inoltre la sua collocazione geografica in un'area densamente popolata assicura un grande successo di pubblico, come peraltro succede spesso, anzi sempre, negli States (vedi i Mondiali di calcio del 1994) quando ospitano un grande evento sportivo.

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