Nikon KeyMission 360: cos’ha in più (e in meno) rispetto a una GoPro

Da Las Vegas

La fotografia sta cambiando pelle, anzi probabilmente l’ha già cambiata. Se ogni giorno 300 milioni di scatti vengono caricati su Facebook e quasi 70 mila ore di video si riversano su YouTube, significa che chi ha in mano un obiettivo cerca prima di ogni cosa un modo per vivere il presente, più che per conservare ricordi.

Per i brand storici della fotografia non c’è tempo da perdere: sottovalutare certi segnali potrebbe costare caro (per informazioni chiedere a Kodak, e a tutti gli altri brand che all’inizio del nuovo millennio hanno mancato l’appuntamento con il digitale). L’ultima dimostrazione è andata in scena al CES di Las Vegas, sede scelta da Nikon per presentare la sua prima action cam.

A dieci anni esatti dall’uscita del modello che ha segnato la nascita del filone delle fotocamere estreme - La GoPro Digital Hero - la società giapponese rompe dunque gli indugi annunciando KeyMission 360, un nome che è tutto un programma: stiamo parlando, infatti, di una fotocamera capace di registrare video 4k con visuale sferica.

Nikon KeyMission 360: foto e specifiche

Roberto Catania
KeyMission 360 è la prima action cam indossabile di Nikon; può registrare video a 360 gradi reali in 4K UHD (Ultra-High-Definition)

Nikon KeyMission 360: foto e specifiche

Roberto Catania
La nuova action camera di Nikon si caratterizza per la combinazione di un sensore di immagine e di un obiettivo posizionati sui due lati opposti della fotocamera: le immagini provenienti da ciascun lato si uniscono per creare una singola immagine ad alta definizione a 360 gradi reali.

Nikon KeyMission 360: foto e specifiche

Roberto Catania
Subacquea fino a 30 metri di profondità, Nikon KeyMission 360 promette resistenza a polvere, urti e basse temperature.

Nikon KeyMission 360: foto e specifiche

Nikon
Per migliorare nitidezza e ridurre il micromosso Nikon ha equipaggiato KeyMission 360 con un sistema di stabilizzazione immagine elettronica, disponibile nell’applicazione durante la riproduzione

Nikon KeyMission 360: foto e specifiche

Nikon
KeyMission 360 sarà disponibile dalla prossima primavera insieme ad un’ampia gamma di accessori dedicati.

Nikon KeyMission 360: foto e specifiche

Nikon
Il prezzo verrà comunicato nei prossimi mesi; uno dei concorrenti della nuova KeyMission, la Ricoh Theta, viene venduta attualmente a un prezzo di 399 euro

Una sfida ambiziosa
Il concetto non è nuovo - in commercio esistono già altri modelli in grado di registrare video a 360 gradi, ma se a enunciarlo è la società che, insieme a Canon, detiene oltre il 95% del mercato delle DSLR (fonte: NPD), assume tutto un altro sapore. La sfida è proprio questa: dimostrare al mondo di saper guardare oltre, di avee le versatilità necessaria - oltre che la tecnologia - per intercettare un pubblico profondamente diverso da quello che fino ad oggi ha impugnato una reflex.

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Per certi versi sembra di essere tornati al 2011 e al lancio dalla J1 e dalla V1, prime mirrorless a marchio Nikon, ma la missione sembra questa volta ancora più impegnativa. Sia perché stavolta c’è di mezzo un concorrente (GoPro appunto) che, per restare in tema di numeri, gode della fiducia di quasi il 50% degli acquirenti, sia perché Nikon dovrà dimostrare di saper parlare a un pubblico nuovo, forse meno educato dal punto di vista tecnico ma sicuramente più coeso e dinamico in termini di community.

Un buon primo passo
Per quel che ci è stato concesso vedere al CES di Las Vegas (la KeyMission 360 è stata mostrata all’interno di una teca di vetro) il primo passo sembra essere buono: grazie alla combinazione fra un sensore di immagine e un obiettivo posizionati sui due lati opposti della fotocamera la nuova action cam di Nikon non appare come il solito clone della GoPro, ma un prodotto diverso, difficile dire ora se più maturo, sicuramente più innovativo.

Ma si tratta appunto di un primo passo. Nikon dovrà dimostrare di saper dare continuità alla sua presenza in questo campo. Nel mondo delle action cam, ormai lo abbiamo capito, i megapixel, gli ISO e i punti autofocus contano fino a un certo punto. Più importante parlare con un linguaggio - espressivo, ancora prima che tecnico - che sappia coinvolgere e trasmettere dinamismo, velocità, e in molti casi anche un po' di sana follia.

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