Televisione
June 01 2019
È la serie che meglio di tutte racconta le derive di un mondo impregnato di tecnologia, in cui i social network dettano le regole di comportamento, i robot diventano nemici implacabili, tutto ciò che vediamo e sentiamo viene registrato e archiviato. Ha alternato baratri di pessimismo con vette di commovente lirismo e sperimentato modalità narrative inedite (Bandersnatch, il film interattivo in cui sono gli spettatori a determinare le sorti dei protagonisti, scegliendo tra le alternative proposte sullo schermo). Ora Black Mirror ritorna con la quinta stagione: tre episodi inediti, al solito ognuno indipendente dagli altri, come da tradizione avvolti nel mistero. Si sa che ci sarà una bambola dotata d’intelligenza artificiale, con i risvolti inquietanti del caso, app onnivore di tempo ed energie, presenze sulla carta fuori contesto come la popstar Miley Cyrus. Ma è proprio questa la forza della serie: smontare qualsiasi pregiudizio, spiazzare. Muoversi ai confini tra il probabile e l’impensabile. Dal 5 giugno.
Ben costruita, angosciante senza diventare stucchevole, questa serie tedesca ruota attorno a un concetto cardine: il tempo è ciclico, ciascuna decisione presa dai protagonisti non solo determina il presente e influenza l’avvenire, ma ha ripercussioni sul passato. La seconda stagione si snoda lungo otto episodi e continua a raccontare la storia di quattro famiglie, sempre a cavallo tra varie dimensioni cronologiche. C’è Jonas, interpretato dal 21enne Louis Hofmann, che è bloccato nel futuro e cerca di trovare la strada per tornare indietro nella contemporaneità; ci sono i suoi amici che provano a dare un senso agli episodi inspiegabili avvenuti nella loro cittadina; c’è, soprattutto, il peso incombente di una figura oscura, che pare capace di controllare i diversi fusi orari. Dal 21 giugno.
Tratta dai libri di successo dello scrittore americano Armistead Maupin, la miniserie fu lanciata per la prima volta negli Anni Novanta. Ambientata a San Francisco, raccontava le avventure di un gruppo di bizzarri personaggi intrecciandone amicizie, amori e avventure. Sullo schermo portava omosessualità, libertinismo, uso disinvolto delle droghe leggere. Fu un successo. Ora ritorna, con la stessa irriverenza e i pilastri del cast originale: la protagonista Mary Ann (una nevrotica e strepitosa Laura Linney), la matrona Anna, ormai novantenne (un’elegante Olympia Dukakis). C’è anche Ellen Page, che nonostante i suoi 32 anni sembra sempre una ragazzina: interpreta Shawna, la figlia ribelle di Mary Ann. Ma la forza della serie sono i suoi comprimari: un plotone di gay, lesbiche e trans che, nonostante l’accettazione sociale, continuano a fare i conti con la loro identità. Dal 7 giugno.