Televisione
September 04 2017
Quattro uomini di Stato, con le loro storie di vita e di sacrificio per la difesa della democrazia e della legalità. Nel nome del popolo italiano, in onda da lunedì 4 settembre in seconda serata su Rai 1, racconta le vicende di quattro eroi nazionali attraverso un ciclo di docu-film che mescolano narrazione cinematografica, documenti d’archivio e testimonianze illustri.
Il giudice Vittorio Occorsio, il presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, il professor Marco Biagi, il capitano Natale De Grazia sonoi protagonisti del progetto televisivo e crossmediale prodotto da Gloria Giorgianni per Anele con Rai Cinema.
Si tratta di quattro ritratti scritti e diretti con un linguaggio originale in cui ogni attore si trasforma in narratore, immergendosi alla scoperta di un eroe nazionale e della sua storia. L'obiettivo? Raccontare alle nuove generazioni (ma non solo) quattro figure emblematiche della storia recente del notro paese.
Restituire al pubblico lo sfondo storico, culturale e sociale in cui i quattro personaggi hanno vissuto e operato, nel ventennio che va dalla fine degli anni ’80 ai primi anni del 2000. È questa la scelta fatta dai produttori di Nel nome del popolo italiano, in onda in seconda serata.
Il cast è formato da Gian Marco Tognazzi (per “Vittorio Occorsio”), Dario Aita (per “Piersanti Mattarella”), Massimo Poggio (per “Marco Biagi”) e Lorenzo Richelmy (per “Natale De Grazia”). I documentari prevedono interviste con testimoni diretti delle storie, mischiando la narrazione drammaturgica con la riflessione giornalistica.
Lunedì 4 settembre si comincia con il docu-film dedicato a Vittorio Occorsio, che si occupò del Golpe Borghese, raccontato da Gian Marco Tognazzi.Nell’aprile del 1976, fu il primo magistrato ad indagare sulla loggia massonica segreta P2 e sui rapporti tra terrorismo neofascista, massoneria e apparati deviati del Sifar.
L’ex ufficiale dei Parà, Sandro Saccucci, interrogato in carcere, gli confidò di appartenere alla massoneria e gli parlò di Licio Gelli e della Loggia P2. Fu ucciso la mattina del 10 luglio del 1976, mentre si recava in ufficio con la sua auto, a pochi metri da casa sua, nel quartiere Africano di Roma. La rivendicazione dell’attentato fu firmata da Ordine Nuovo. Per il suo delitto fu condannato come esecutore materiale Pierluigi Concutelli, ma i mandanti non sono mai stati identificati.