La lunga festa scudetto del Napoli

Adesso non è più nemmeno questione di scaramanzia, di se e come. Adesso è semplicemente il momento di avviare un conto alla rovescia che terminerà molto in fretta: già nel prossimo week end (probabile) oppure a metà della settimana successiva (certo). Napoli e il Napoli si vestono di tricolore per la terza volta nella storia e con pieno merito succedono al Milan di Pioli e all'Inter di Conte in una Serie A che improvvisamente si è ritrovata ad essere il campionato degli equilibri e dell'alternanza dopo il decennio di tirannia juventina.

La vittoria allo Stadium ha stappato la bottiglia della festa. Non è stata decisiva, perché comunque da un paio di mesi il Napoli corre una competizione tutta sua che porta dritto allo scudetto. E' stata, però, la notte da mettere in fotografia come simbolo di una stagione praticamente perfetta in cui l'unica macchia è stata l'eliminazione dalla Champions League per mano del Milan, avversario domato nella classifica domestica ma superiore nei due confronti europei.

Da settimane la città è imbandierata e da settimane si lavora al giorno delle celebrazioni ufficiali che il calendario ha posizionato il prossimo 4 giugno. La folla oceanica corsa all'aeroporto di Capodichino ad attendere Osimhen e compagni di ritorno da Torino, però, ha certificato la voglia del popolo partenopeo di rompere gli indugi. C'è voglia di lasciarsi andare a una gioia sfrenata, desiderio di fissare nella memoria un momento che sarà storico, perché sotto il Vesuvio solo il grande Maradona era stato capace di tanto e invece oggi ci riesce una squadra piena di protagonisti e non solo di un solista immenso accompagnato da una buona orchestra.

Vince il Napoli e gode. Ha ragione Spalletti ricordando la sua lunga gavetta e fa bene De Laurentiis a gustarsi quanto sta accadendo centellinandolo come un vino pregiatissimo. Lui che è stato contestato a lungo, che molti a Napoli non volevano più vedere invitandolo al viaggio verso Bari. Lui che nell'estate 2021 ha avuto il coraggio di spiegare alla sua gente che non si poteva più andare avanti con quei costi e che un anno dopo è stato lucido e coerente, ha chiuso un ciclo e ne ha aperto un altro subito vittorioso.

La notte di Juventus-Napoli è stata tutto questo e anche di più. Il Napoli si è preso lo scudetto (almeno simbolicamente) sul campo della grande avversaria di tutti questi campionati, quella delle polemiche e della rabbia montante, delle proteste e di un senso di inferiorità calcistica che sembrava per sempre ed è crollato nell'annata in cui si è ribaltato il calcio italiano. Ora è tempo solo di fare festa. Se sarà l'inizio di un ciclo o solo un fuoco effimero si vedrà poi.

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