Valentino Rossi
Mirco Lazzari gp/Stringer/Getty Images
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MotoGP: Rossi è il re di Assen

Prima vittoria della stagione e decima in carriera sulla pista di Assen, per il "Dottore". Il fenomeno di Tavullia si trova benissimo con il telaio nuovo e non sbaglia niente: dopo aver passato Marc Márquez e Johann Zarco volain fuga, ma la pioggia aiuta Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci a riavvicinarsi a Valentino. Il pilota del team Octo Pramac Racing riesce a superarlo, ma Rossi non gli lascia scampo alla chicane e taglia il traguardo per primo. La vittoria numero 115 del pesarese arriva in un momento cruciale (e dopo oltre un anno dall'ultima, in Catalogna): "Vale" torna in lotta per il Mondiale, con 7 punti in meno di Dovizioso ed è terzo nel ranking, a 3 punti dal compagno di scuderia Movistar Yamaha MaverickViñales,che scivola e lascia l'Olanda con zero punti. Marc Márquez, terzo al traguardo, accorcia le distanze e la classifica è davvero ristretta, dopo l'ottava tappa: 11 punti dividono "Dovi" e il campione del mondo in carica, quarto.

Dovizioso al comando

Il forlivese non delude nemmeno ad Assen. Partito dalla nona casella, il rider della Ducati rimane miracolosamente in piedi quandoViñales cade. La pioggia per lui non è un problema e si mette alla caccia dei primi, tra sorpassi da manuale su Zarco, Márquez e Petrucci; lotta fino all'ultimo per il podio, poi deve arrendersi aMárquez e Carl Crutchlow e si piazza quinto. Gli 11 punti che guadagna, però, sono preziosissimi: complice il ko di Viñales, "Dovi" è il leader del Mondiale, con 4 punti di vantaggio sul catalano.

Petrucci indomabile

Le prestazioni di "Petrux" migliorano di gara in gara. Terzo al Mugello, il rider ternano corre per una squadra privata, ma monta una Desmosedici GP 2017 e con lui la "rossa" gira a meraviglia anche ad Assen. Quando i semafori si spengono, è nel quartetto di testa e gli ultimi 5 giri sono esaltanti: passa Dovizioso e Rossi e conduce la gara, poi duella con il pesarese e ottiene un secondo posto che vale la vittoria.

Le altre Ducati

Che per Jorge Lorenzo sarebbe stata una gara difficilissima, si era capito dalle qualifiche. Il suo GP comincia dalla casella numero 21 e finisce con la quindicesima posizione. Quando l'asfalto si bagna, il maiorchino tenta la carta del cambio moto, ma non ottiene benefici. Essere doppiato deve essere un'esperienza indimenticabile per un campione del mondo; lui, però, non è un tipo che si scoraggia facilmente e continuerà a lavorare sodo, alla ricerca dell'assetto adatto. Peccato per Scott Redding: dopo l'eccellente quinta posizione nelle qualifiche sulla sua Ducati versione 2016 della squadra Octo Pramac Racing, è costretto al ritiro. Non termina il GP nemmeno Álvaro Bautista, anche ad Assen tra i ducatisti migliori nonostante guidi una "rossa" 2016. Il pilota del team privato Pull&Bear Aspar Team cade a 8 giri dalla bandiera a scacchi, quando è settimo. In questa tappa fa meglio di lui il compagno di box Karel Abraham, che conquista proprio il settimo piazzamento. Si difende bene anche Loris Baz, ottavo, mentre Héctor Barberá, l'altro rider del team spagnolo privato Reale Avintia Racing, chiude sedicesimo.

Iannone dà segni di vita

Il rider della scuderia Ecstar Suzuki sembra aver ritrovato grinta e gas. Se in griglia parte sedicesimo, al terzo giro è già ottavo, poi supera Dovizioso e Bautista e si piazza sesto. Non regge il ritmo degli avversari e perde posizioni su posizioni fino a chiudere nono. Sulla Ducati era abituato ad altri risultati, ma forse "The Maniac" è sulla strada giusta per trovare il feeling con la sua GSX-RR.

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