Una mostra fotografica collettiva per raccontare la vita reinventata

Abbracci negati, distanze obbligatorie, socialità stravolta. Più lentezza e intimità, a volte solitudine, spesso una via inedita e faticosa per ritrovare un qualche senso di coralità. Difficile stringere in parole l'ultimo anno stravolto dalla pandemia, figurarsi riuscirci con un'immagine. Perciò, per una volta, alla sintesi è meglio preferire la stratificazione, alla sottrazione la moltiplicazione per sfaccettature plurime.

È l'obiettivo di «printlife@home», mostra digitale voluta da Fujifilm, un esperimento tentato con successo l'anno scorso (con 10.500 immagini raccolte) e che ora si rinnova per una seconda edizione. Fino al prossimo 5 dicembre, sarà possibile caricare i propri scatti su questo sito - Printlife Exhibition - per diventare artefici, oltre che spettatori, di un esperimento di narrazione multipla. Per lasciare sulla rete una traccia digitale, un fermo immagine (nel senso pieno del termine) dei propri ricordi, impressioni ed emozioni di questo strano anno.

Molto più di un post su un social network, perché s'incasella in un tetto comune, aperto a professionisti, appassionati di fotografia, artisti di tutt'Europa. Artisti, già, perché cos'è l'arte se non la descrizione di un attimo da un'angolatura tutta propria.

Il produttore non pone limiti, non riserva l'iniziativa ai soli utilizzatori dei suoi prodotti: le foto possono essere state realizzate con uno smartphone o con una macchina professionale. L'idea è ritrovarsi in uno spazio aperto, l'antitesi esatta del lockdown, gli antipodi di una zona rossa con i suoi tanti no.

Per il soggetto, tema libero: la propria casa arredata in modo originale per trasformarla in un ufficio, una palestra o una scuola; il ritratto di un proprio caro, umano o a quattro zampe; la prospettiva di un orizzonte spiato dalla finestra, da un parco dietro l'angolo, dal supermercato del quartiere.

Una punta di nostalgia, perfino, che raddoppia quella vissuta di recente, sempre attraverso la medesima lente: «Negli ultimi 18 mesi, tanti di noi sono tornati a guardare vecchie foto per rinfrescarsi la memoria su com'era la vita prima della pandemia globale, cercando il conforto della nostalgia. In Fujifilm crediamo fermamente nel potere della fotografia che sa catturare e preservare i ricordi per anni: ogni scatto racconta una storia unica» spiega David Honey, general manager Photo Imaging di Fujifilm Europe.

Al di là della soddisfazione di esporre in una mostra virtuale, c'è anche un incentivo per misurare o vedere riconosciuto il proprio talento. Fujifilm premierà i contributi più creativi e significativi: ogni settimana sceglierà, tramite una giuria indipendente, cinque foto e relativi autori a cui destinare prodotti instax e relative pellicole. Al primo classificato sarà destinata la stampante Share SP3, al secondo la fotocamera istantanea instax mini LiPlay, al terzo la fotocamera Square SQ1, al quarto la mini 40 e al quinto la mini 11. Essere online, comunque, sarà già di suo un premio: «La mostra "printlife@home" offre un'istantanea unica di come la vita quotidiana è cambiata e continua a cambiare» sottolinea Honey «usando la potenza della fotografia».

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