Moratti e lo scherzo a Benitez: alla fine ha davvero fatto cinque acquisti…

Il giorno della presentazione di Giampaolo Pazzini (ANSA)

Chi non ricorda la conferenza stampa di presentazione di Leonardo all’Inter? Per l’occasione era presente anche Massimo Moratti, da pochi giorni campione del mondo. Il presidente era voglioso di iniziare un nuovo ciclo e lasciarsi alle spalle la deludente parentesi Benitez: “Ora che è andato via Rafa possiamo fare cinque acquisti” esclamò Moratti tra le risate dei giornalisti. Ma la sua non era ironia, l’Inter ha davvero fatto cinque acquisti…
L’esonero di Rafa Benitez era arrivato proprio dopo le polemiche pubbliche dell’allenatore che, davanti ai giornalisti, aveva richiesto immediati rinforzi al suo presidente. Moratti non aveva accettato quelle critiche pubbliche e inopportune e l’avventura in nerazzurro di Rafa era finita nel peggiore dei modi.

“Ora che è andato via Rafa possiamo fare cinque acquisti”

Non era una battuta.

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Nel mercato invernale l’Inter ha risposto allo scatenato Milan e soprattutto al suo ex allenatore. Nell’ordine sono arrivati tutti i rinforzi chiesti da Benitez, in un mercato che più che di riparazione sembra di ripicca. In nerazzurro è arrivato Giampaolo Pazzini, forse la migliore prima punta italiana attualmente, pagato 12 milioni più il cartellino di Jonathan Biabiany. Altro che fair play economico. Per rinforzare la fascia è stato acquistato Yuto Nagatomo, talentuoso giapponese arrivato dal Cesena e fresco campione d’Asia. Dal Bayern è stato acquistato Knasmüller, giovane talento austriaco e scommessa per il futuro. Dal Genoa Ranocchia, forse il migliore difensore centrale in prospettiva del campionato italiano. Anche per lui un investimento di circa 10 milioni di euro in un reparto rimasto orfano dell’infortunato Walter Samuel. Con l’arrivo dal Genoa di Kharja ecco il totale di cinque acquisti, uno per reparto, rinforzi di qualità che Benitez sognava da settembre. Forse la colpa del tecnico spagnolo è stato il modo con cui li ha chiesti, a Moratti sarebbe bastato un “per favore”…

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