Miracolo: così Montezemolo unisce Berlusconi e Casini

Alla maniera delle belle donne, gioca a fare il ritroso in pubblico salvo poi ammiccare in privato. D’altronde, nel centrodestra italiano, Luca Cordero di Montezemolo è forte dell’assenza di alternative alla sua discesa in campo. L’uomo può perciò permettersi di respingere qualsiasi proposta indecente. Una gliel’ha fatta Pier Ferdinando Casini, più o meno la seguente: «Caro Luca, per me tu sei il candidato premier del terzo polo». E Montezemolo, furbo: «Bene, allora preparo la lista». Ma no, «sarebbe un errore» ha replicato Casini «tu devi essere per noi quello che Romano Prodi fu per l’Ulivo: uno fuori dai partiti». Controreplica di Lcdm: «Sì, ma lui aveva possibilità di vittoria. Così io perderei e tu eleggeresti i parlamentari».

È scontato: la lista di Italia Futura, l’embrione di partito montezemoliano, prosciugherebbe il consenso dell’Udc. E minerebbe quello del Pdl. Non a caso Silvio Berlusconi ha fatto a Lcdm un’offerta simile. E, sempre non a caso, lui l’ha rifiutata. La lista di If, peraltro già redatta nei suoi nomi principali da Carlo Calenda, il Gianni Letta di Lcdm, rimane dunque lì a minacciare il centrodestra. E a unire nella debolezza, dopo molte durezze reciproche, Casini e Berlusconi, con Montezemolo mediatore interessato.

Alla sua lista potrebbe infatti rinunciare solo in veste di candidato di una grande coalizione di centrodestra, privata delle estreme, che i principali sostenitori di If rifiutano. Allora sì che lanciare il Prodi dei moderati potrebbe risultare un buon affare per tutti. Un Prodi col ciuffo, va da sé.

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