Mimmo Rotella in mostra a Milano

Fondazione Marconi

Mimmo Rotella

Tre Estropeado, 1958-60

Décollage su tela

190 x 135 cm


Fondazione Marconi

Mimmo Rotella

Terrestre, 1956

Décollage su cartone

19 x 14 cm


Fondazione Marconi

Mimmo Rotella

Argentina, 1957

Décollage su tela

148 x 215 cm


Fondazione Marconi

Mimmo Rotella

Come un arazzo, 1956

Décollage su tela

79 x 131 cm


Fondazione Marconi

Mimmo Rotella

Terque quaterque, 1956

Combustione e décollage su carta

39,5 x 25,5 cm


Fondazione Marconi

Mimmo Rotella

10 sotto, 1960

Décollage su masonite

50,5 x 68 cm


Fondazione Marconi

Mimmo Rotella

Lettere nascoste, 1955

Décollage su tavola

63 x 32 cm


Fondazione Marconi

Mimmo Rotella

Senza titolo, 1954

Décollage su tela

59 x 49 cm


Fondazione Marconi

Mimmo Rotella

Senza titolo, 1953

Retrocollage su carta

47 x 59 cm


Alla Fondazione Marconi di Milano, fino al 20 maggio sarà possibile visitare la mostra Mimmo Rotella. Retro D'affiches.

Agli inizi degli anni ’50, Mimmo Rotella dopo esperienze artistiche di vario genere, approda al collage, tecnica che gli permette di sperimentare e soprattutto di abbandonare quella pittura tradizionale che sentiva così lontana ed estranea al suo sentire.

E’ in quel periodo che Rotella rimane colpito dai manifesti affissi sui muri di Piazza del Popolo a Roma e comincia ad appropriarsene:

Rimasi impressionato dai muri tappezzati di manifesti lacerati. Mi affascinavano letteralmente, anche perché pensavo allora che la pittura era finita e che bisognava scoprire qualcosa di nuovo, di vivo e di attuale. Sicchè la sera cominciavo a lacerare questi manifesti, a strapparli, dai muri, e li portavo in studio, componendoli o lasciandoli tali e quali erano, tali e quali li vedevo. Ecco come è nato il “décollage”.

L’artista strappa i manifesti dai muri e li riporta direttamente sulla tela, una volta incollati sul supporto questi vengono nuovamente lavorati dall’autore. Le composizioni sono ottenute utilizzando indifferentemente il fronte e/o il retro del manifesto. Queste sovrapposizioni di carte lacerate non sono mai casuali, ma eseguite con l’intenzione di ottenere un equilibrio compositivo, con precisi rapporti cromatici e materici.

Il gesto di strappare i suoi dècollages, oltre ad essere una chiara ammissione di dissenso nei confronti della pittura tradizionale, è per Rotella il modo di appropriarsi di un aspetto del reale, infatti nel 1961 verrà inserito da Pierre Restany nel gruppo del Nouveau Réalisme.

La mostra alla Fondazione Marconi, allestita sui due piani dello spazio espositivo, presenta al pubblico una selezione di retro-dècollage dall’inizio degli anni Cinquanta ai primi anni Sessanta.

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