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(Ansa)
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Sui migranti l'Europa dà solo ordini e nessun aiuto all'Italia

Non sembrano esserci vie d’uscita nella vicenda delle due navi Ong con a bordo in totale 250 migranti attraccate da ieri al porto di Catania ed al centro di una vicenda sempre più complessa tra leggi nazionali ed internazionali che si sovrappongono e combattono una sull’altra.

Dopo che ieri le persone malate, i minori e le persone che necessitavano di cure sono state fatte scendere dalla Geo Barents e dalla Humanity 1 oggi non ci sono stati passi in avanti per una soluzione che possa accontentare tutti.

L’Italia resta ferma nella sua posizione secondo cui i migranti ancora a bordo, e cioè le persone sane e non bisognose di soccorso immediato, debbano essere condotte nei porti dei paesi di cui le due Ong portano bandiera: Germania e Norvegia.

Una posizione ribadita stamane anche dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini che, in un’intervista a Non Stop News su Rtl 102,5 ha affermato che “Bisogna salvare vite, l’abbiamo sempre fatto e lo faremo ancora. L’Italia sta vivendo un momento difficile e non può essere lasciata sola, non possiamo permetterci di far entrare 100 mila persone irregolarmente. Torniamo all’applicazione della norma: salviamo viete e chiediamo all’Europa di intervenire con ricollocamenti. Quando erano in vigore i decreti sicurezza non solo sono diminuiti gli sbarchi ma si erano dimezzati i morti. Questi sono viaggi organizzati che diventano armi e droga. Bisogna stroncare il traffico non solo di esseri umani che è già grandissimo, ma di armi e droga legato al traffico di esseri umani. Possiamo aiutare quei Paesi a uscire dalla crisi, l’Italia permette di fare strade e infrastrutture in Libia che porterebbero soldi e lavoro”.

Posizione analoga a quella del neo Ministro della Giustizia, Carlo Nordio: «La selezione dei migranti non è fatta in base ai loro interessi ma a quelli degli scafisti che li portano - ha detto il ministro - I poveri tra i poveri, vecchi, malati, moribondi, rimangono lì. Quelli che vengono in Italia possono permettersi di pagare dai 2 ai 5 mila euro a queste organizzazioni che li trasportano. Noi li prendiamo non perché siamo buoni ma perché siamo rassegnati".

Dall’altra ci sono i due paesi ed i comandanti delle imbarcazioni che non hanno nessuna intenzione di lasciare il molo siciliano e secondo cui lo sbarco segue le norme del diritto marittimo.

In tutto questo si è aggiunta anche l’ennesimo attacco di Bruxelles a Roma. Il portavoce della Commissione Europea ha ripetuto che esiste « il dovere morale e legale di salvare le persone in mare in base agli accordi internazionali. Ogni sbarco è diverso ma bisogna agevolare lo sbarco di tutte le persone a bordo». Ma non solo. Davanti alla richiesta dell’Italia di far si che i migranti possano chiedere asilo a Germania e Norvegia e non al paese di sbarco, quasi sempre lItalia, dalla Ue hanno ribadito che la possibilità di fare richiesta direttamente sulle navi è «molto difficile».

Nessun riferimento invece alle parole del Papa che ieri aveva chiesto all’Europa di «non lasciare sola l’Italia nella gestione dei migranti».

In tutto questo non mancano nemmeno i gesti disperati e le azioni di protesta. Tre migranti si sono lanciati in mare dalla Geo Barents; sono stati soccorsi e portati a terra. Sono in buone condizioni. Sulla Humanity 1 invece alcune delle persone soccorso stanno cominciando a rifiutare il cibo. Al momento ai due comandanti è stata notificata una sanzione amministrativa da 50 mila euro.

Mentre è di poco fa la notizia che la Rise Above, altra nave di una Ong battente anche questa bandiera tedesca con a bordo 89 migranti, visto lo stop in Sicilia, si sta dirigendo verso il porto di Reggio Calabria.

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