Migranti, Renzi a Bruxelles: "Nessuno da solo può salvare l'Europa"

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Migranti in fuga dal campo di Idomeni attraversano un fiume per aggirare la frontiera verso la Macedonia dalla Grecia - 14 marzo 2016
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Migranti in fuga dal campo di Idomeni attraversano un fiume per aggirare la frontiera verso la Macedonia dalla Grecia - 14 marzo 2016
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Migranti in fuga dal campo di Idomeni attraversano un fiume per aggirare la frontiera verso la Macedonia dalla Grecia - 14 marzo 2016
Matt Cardy/Getty Images
13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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13 marzo 2016. Un gruppo di rifugiati cammina sotto la pioggia verso il confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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13 marzo 2016. Un uomo porta la legna raccolta verso la sua tenda, all'interno del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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12 marzo 2016. Una bambina tra le braccia della madre mostra un cartello su cui si legge "Siamo fuggiti dalla morte", durante una manifestazione nei pressi del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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12 marzo 2016. Dei bambini sdraiati sui binari ferroviari mostrano cartelli su cui si legge "Aprite la frontiera" durante una manifestazione nei pressi del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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12 marzo 2016. A woman stands near a tent in a makeshift camp at the Greek-Macedonian border, on March 12, 2016, near the Greek village of Idomeni, where thousands of refugees and migrants are stranded by the Balkan border blockade. More than 14,000 mainly Syrian and Iraqi refugees including many children are camped out at the squalid camp where they have been stranded by Skopje's decision to close the frontier. Days of heavy rain have turned Greece's Idomeni border camp into a foul-smelling bog, exposing migrant children to raw sewage, noxious fumes and bitter cold, with aid workers describing conditions as "critical".
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12 marzo 2016. Un bambino seduto in una tenda nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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12 marzo 2016. Dei bambini camminano con del pane nelle mani nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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11 marzo 2016. Dei rifugiati si fanno tagliare i capelli tra le tende del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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11 marzo 2016. I migranti ricevono dei pacchi di cibo donati dalla popolazione greca, distribuiti nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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10 marzo 2016. Un bambino cammina sotto la pioggia nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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8 marzo 2016. Vita quotidiana nell'attesa nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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8 marzo 2016. Un bambino seduto in un cartone mentre la madre cerca di tenere acceso un fuoco nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images
8 marzo 2016. Un bambino dorme vicino ai binati della linea ferroviaria nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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8 marzo 2016. Un bambino mangia un pezzo di pane vicino ai binati della linea ferroviaria nel campo improvvisato per migranti sul confine greco-macedone, vicino al villaggio di Idomeni, in cui sono bloccati migliaia di rifugiati e migranti.
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11 marzo 2016. Una veduta aerea del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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10 marzo 2016. Dei bambini si aiutano a superare una pozzanghera nel campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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9 marzo 2016. Tende da campeggio nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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9 marzo 2016. Una donna con il figlio all'interno di una tenda da campeggio nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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8 marzo 2016. Una famiglia seduta intorno a un falò nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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8 marzo 2016. Un ragazzo gioca in una pozzanghera nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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7 marzo 2016. Rifugiati e migranti in attesa sotto la pioggia nel campo di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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7 marzo 2016. Una bambina gioca con un hula hoop nel campo di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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7 marzo 2016. Un uomo tiene in braccio il figlio nel campo di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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9 marzo 2016. Una bambina cammina in mezzo al fango tra le tende del campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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9 marzo 2016. Un bambino sbircia fuori dalla sua tenda nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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10 marzo 2016. Panni stesi ad asciugare accanto a un falò, dopo la pioggia, nel campo temporaneo per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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10 marzo 2016. Migranti in coda per il cibo all'interno del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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10 marzo 2016. Una donna tiene in braccio il figlio nel campo di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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10 marzo 2016. Un bambino sbircia fuori dalla sua tenda nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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9 marzo 2016. Un uomo cammina in mezzo al fango tra le tende del campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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9 marzo 2016. Migranti in coda sotto la pioggia per la distribuzione della zuppa, nel campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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8 marzo 2016. A picture taken on March 8, 2016 shows a coat hanging on the razor-topped fence dividing the Greek-Macedonian border near the Greek village of Idomeni where thousands of refugees and migrants are stranded. European Union leaders on March 7 hailed a "breakthrough" in talks with Turkey on a deal to curb the migrant crisis but delayed a decision until a summit next week to flesh out the details of Ankara's new demands. More than one million refugees and migrants have arrived in Europe since the start of 2015 -- the majority fleeing the war in Syria -- with nearly 4,000 dying while crossing the Mediterranean.
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8 marzo 2016. Un ragazzo nella nebbia all'alba, tra le tende campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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6 marzo 2016. Due uomini appoggiati alla barriere di filo spinato che separa il confine tra Grecia e Macedonia, dove sorge il campo rifugiati e migranti di Idomeni.
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7 marzo 2016. Bambini tra le tende nel campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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7 marzo 2016. Una bambina lungo i binari ferroviari nel campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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6 marzo 2016. Una bambina siriana sorride dalla sua tenda nel campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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6 marzo 2016. Un giocoliere si esibisce per i bambini all'interno del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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5 marzo 2016. Una famiglia prepara la cena intorno a un fuoco nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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5 marzo 2016. Bambini e adulti rifugiati riuniti intorno a un camioncino sulla cui facciata vengono proiettati dei cartoni animati, nel campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia. Da che Slovenia, Croazia, Serbia e Macedonia hanno chiuso le frontiere di accesso all'Unione Europea, decine di migliaia di profughi attendono qui di poter varcare i confini. La Grecia stima che oltre 25.000 migranti siano presenti sul suo territorio, più della metà dei quali si trova a Idomeni.
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10 marzo 2016. Un rifugiato porta in braccio il figlio sotto la pioggia campo di transito per rifugiati di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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6 marzo 2016. Un gruppo di uomini si contendono pezzi di legna da ardere portati da un camion nel campo campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia. I medici presenti nel campo hanno messo in guardia sulle condizioni di pericolo, sopratutto per i bambini, che rischiano di morire per ipotermia.
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7 marzo 2016. Un bambino in mezzo al filo spinato della barriera creata per fermare i migranti presso il villaggio di Idomeni, tra Grecia e Macedonia, dove decine di migliaia di profughi attendono di poter varcare i confini ed entrare nell'Unione Europea.
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10 marzo 2016. Una famiglia di rifugiati si riscalda intorno a un fuoco nel campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, dove decine di migliaia di profughi attendono di poter varcare i confini da che Slovenia, Croazia, Serbia e Macedonia hanno chiuso le frontiere di accesso all'Unione Europea. La Grecia stima che oltre 25.000 migranti siano presenti sul suo territorio, più della metà dei quali si trova a Idomeni.
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3 marzo 2016. A man stands by as a makeshift shelter burns in the so-called Jungle migrant camp in the French port city of Calais on March 3, 2016, during the ongoing demolition of the camp's southern half. Demolition workers razed makeshift shelters at the so-called Jungle migrant camp on the outskirts of Calais for a fourth day running, under the close watch of dozens of police officers equipped with water cannon.
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2 marzo 2016. Una donna tiene in braccio un bambino nel campo migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, dove decine di migliaia di migranti e rifugiati si accalcano da che sono stati chiusi i confini ta Austria e Stati balcanici.
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1° marzo 2016. Un uomo cammina con la sua bambina vicino al campo di raccolta rifugiati di Idomeni, in Grecia, al confine con la Macedonia
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1° marzo 2016. Un giovane africano riprende una baracca date alle fiamme durante lo smantellamento della parte meridionale della "Jungle", il campo migranti allestito nella città portuale settentrionale francese di Calais. Nel corso dello sgombero della baraccopoli ci sono stati scontri tra la polizia antisommossa francese e i migranti.
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Calais, Francia, 2 marzo 2016. Un uomo iraniano con le lebbra cucite protestare contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".
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Calais, Francia, 2 marzo 2016. Migranti iraniani con le lebbra cucite e cartelli protestano contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".
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Calais, Francia, 2 marzo 2016. Migranti iraniani con le lebbra cucite e cartelli protestano contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".
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Calais, Francia, 2 marzo 2016. Migranti iraniani con le lebbra cucite e cartelli protestano contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".
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Calais, Francia, 2 marzo 2016. Migranti iraniani con le lebbra cucite e cartelli protestano contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".
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Calais, Francia, 3 marzo 2016. Un uomo cuce le labbra di un migrante iraniano che protestare contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".
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Calais, Francia, 3 marzo 2016. Un uomo cuce le labbra di un migrante iraniano che protestare contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".
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Calais, Francia, 2 marzo 2016. Un uomo iraniano con le lebbra cucite protestare contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".
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Calais, Francia, 3 marzo 2016. Un uomo cuce le labbra di un migrante iraniano che protestare contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".
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Calais, Francia, 4 marzo 2016. Due dei 12 migranti iraniani che con le lebbra cucite e cartelli protestano contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".
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Calais, Francia, 4 marzo 2016. Uno dei 12 migranti iraniani che con le lebbra cucite e cartelli protestano contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".
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Calais, Francia, 4 marzo 2016. Uno dei 12 migranti iraniani che con le lebbra cucite e cartelli protestano contro lo smantellamento del campo migranti conosciuto come "The Jungle".

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è appena arrivato a Bruxelles, dove oggi e domani parteciperà al Consiglio Ue dedicato all'emergenza migranti. Prima della riunione interverrà a un seminario organizzato dal think-tankVolta diretto da Giuliano da Empoli, dedicato al servizio civile europeo.

"Questo è il momento della responsabilità. Nessuno da solo può salvare l'Europa", ha dichiarato Renzi.

"Per tanto tempo - ha poi aggiunto - l'Italia è stata sola nel chiedere un approccio europeo sull'immigrazione. Finalmente il tema è stato riconosciuto come tema da affrontare da parte di tutti", ma ora "la vera scommessa è investire alla radice, andare in Africa, dare centralità all'Africa".

"Va bene fare l'accordo con la Turchia ma sia chiaro che se ci sarà, farà da precedente: le regole che saranno valide per la Turchia dovranno essere valide anche per gli altri Paesi da cui ci attendiamo flussi", ha dichiarato ancora Renzi.

Bruxelles, impegnata in complicati negoziati dell'ultim'ora per risolvere il difficile puzzle dell'intesa con la Turchia sulla crisi dei migranti per il vertice dei leader Ue di oggi, sollecita gli Stati membri a ricollocare almeno 20mila richiedenti asilo da Italia e Grecia entro il 16 maggio. E all'Italia chiede di aumentare il numero dei centri per gli immigrati illegali "estremamente limitati e al di sotto della soglia dichiarata nella roadmap" perché la situazione pone "serie sfide per la rapida attuazione delle operazioni di rimpatrio".

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Truppe al confine

Intanto la Macedonia sposta al confine con la Grecia un numero imprecisato di truppe, stazionate da tempo in prossimità del centro di accoglienza di Gevgelija. Col proseguire massiccio dei flussi, secondo l'Unhcr, potrebbero essere oltre 100mila i migranti che resteranno bloccati in Grecia entro un mese. Dall'inizio del 2015 ne sono arrivati oltre 143mila.

Ma gli sbarchi stanno riprendendo in modo consistente anche dalle coste libiche verso l'Italia. Nel Canale di Sicilia sono stati soccorsi 1467 migranti e recuperati tre cadaveri: con l'arrivo della bella stagione, e la chiusura della rotta balcanica, i mesi a venire appaiono critici. Per questo motivo i leader Ue dedicheranno parte della loro discussione alla necessità di prevenire nuove emergenze sulle rotte alternative, come quella adriatica attraverso l'Albania, mentre l'Austria ha già annunciato di voler sollevare la questione delle frontiere al Brennero.

L'intesa con la Turchia

Sul fronte dell'intesa Ue-Turchia, dopo l'accordo di principio siglato il 7 marzo, la situazione resta complessa. L'Ue sembra pronta ad offrire ad Ankara molto meno di quanto la Mezzaluna chiede. "C'è ancora molto da fare", avverte il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk. "Il catalogo delle questioni da risolvere è lungo". "È giusto fare l'accordo con la Turchia ma ci sono principi che sono per noi fondamentali, a partire dai diritti umani e dalla libertà di stampa", avverte il premier Matteo Renzi.

La Commissione Ue, con una comunicazione in cui dettaglia gli aspetti legali, operativi e finanziari sulla fattibilità, tenta di dare una mano. Il vicepresidente vicario Frans Timmermans nel presentare il lavoro cerca di fugare i dubbi: "Non ci saranno rimpatri a tappeto o respingimenti, il diritto internazionale e Ue sarà rispettato. Grecia e Turchia non diventeranno enormi campi per i rifugiati".


Migranti attraversano fiume al confine Grecia-Macedonia

I paesi più critici

Svezia, Lussemburgo, Italia, Spagna sono stati tra i Paesi più critici su questo aspetto. Per la liberalizzazione dei visti "non ci saranno scorciatoie" - avverte Timmermans - se Ankara vuole raggiungere l'obiettivo entro giugno, dovrà dimostrare di aver onorato il grosso dei 37 benchmark che le restano, a fine aprile. Francia e Austria hanno dimostrato di essere le più dure sul punto. Per i reinsediamenti del meccanismo di scambio "uno a uno" (un siriano in Europa legalmente, per uno respinto) sarà "una misura temporanea e straordinaria" e non prevederà nuovi impegni degli Stati: si utilizzeranno i 18mila reinsediamenti disponibili dei 22.500 decisi a luglio ed i 54mila ricollocamenti di cui l'Ungheria non ha beneficiato.

Il veto di Cipro

Una rassicurazione per i quattro Paesi di Visegrad che più di altri spingono sulla questione. Nel "non paper" (documento non ufficiale) di Tusk si spiega che nel caso si dovesse andare oltre, l'accordo "dovrebbe essere rivisto", cioé cesserebbe. "Basteranno settimane per capire se il meccanismo funziona, se i flussi si arrestano "si passerà da questo meccanismo ad uno schema di riammissioni permanenti", altrimenti "finira'", spiegano fonti Ue. Anche sui negoziati per l'adesione l'Unione "non offre una corsa gratis", spiega Timmermans. Questo è forse il punto più controverso, dopo la minaccia di veto del presidente cipriota Nikos Anastasiades. Il ministro degli Affari europei di Ankara, Volkan Bozkir reagisce: "L'Ue non deve permettere ai capricci di Cipro di rovinare l'accordo". Bruxelles è decisa a proteggere i negoziati sulla questione cipriota. Quanto ai tre miliardi aggiuntivi che Ankara chiede, l'Europa sembra disposta solo ad accelerare sui tre gia' previsti, per poi sedersi di nuovo al tavolo, ma in futuro. (ANSA).

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