Microsoft in rosso? Era tutto previsto

Anche i giganti piangono, o almeno così sembrerebbe. La notizia, urlata un po’ in tutto il mondo, è che per la prima volta dalla sua quotazione in borsa Microsoft chiude una trimestrale con il segno meno. Non era mai successo in 26 anni, è accaduto stavolta: la perdita è di 492 milioni di dollari, pari a 6 centesimi ad azione. Nello stesso periodo dello scorso anno, invece, l’utile era stato di 5,9 miliardi di dollari.
Non è però una Caporetto frutto di scelte strategiche sbagliate e per giunta concentrate in un periodo così ristretto, né tantomeno il preludio di un tracollo: semplicemente, il colosso di Redmond doveva registrare a bilancio una cifra negativa pari a 6,2 miliardi di dollari. Poco meno di quanto aveva speso circa 5 anni fa per acquisire il servizio di pubblicità on line aQuantive che avrebbe dovuto fare concorrenza a Google, imbattibile quando si tratta di vendere spazi sul web. Insomma, un errore strategico che l’azienda di Windows si trascinava dietro da un po’. E che non è un cruccio poi chissà quanto eccessivo per chi da sempre ha fatto dell’ampia eterogeneità del suo business il primo punto di forza.
D’altronde, andando a leggere con più attenzione, si scopre che sempre nell’ultima trimestrale il fatturato è cresciuto di 4 punti percentuali, chiudendo a poco più di 18 miliardi di dollari. Cifre che hanno fatto esultare il ceo Steve Ballmer («abbiamo avuto un trimestre record e ci stiamo avvicinando velocemente alla più eccitante stagione di lanci della nostra storia» ha detto) e addirittura ha un po’ spiazzato gli analisti, che si aspettavano prestazioni un tantino meno positive.
Certo, a voler scavare, si possono sempre cercare gli scheletri nell’armadio come ha fatto Business Insider. Questa perdita diventa rilevante quando si va ad analizzare, come si vede dal grafico qui sotto, dov’è che Microsoft zoppica: nelle attività on line. L’utile d’esercizio con il segno meno sembra essere una costante, anzi questa volta le cose sembrano essere andate meglio di altre volte, se si screma questa voce negativa corposa, iscritta a bilancio assieme alla decisione di differire i ricavi legati all’offerta di aggiornamento di Windows 8 (altri 540 milioni di dollari).

Poco male, nonostante le minacce di sanzioni da parte dell’Unione Europea, che se confermate potrebbero fare coppia con questo dato senza precedenti (si parla di una multa che potrebbe arrivare a 7 miliardi di dollari, poco più di quanto è costata tutta l’operazione aQuantive), Redmond può guardare al futuro con fiducia. Per il lancio del nuovo sistema operativo e della tavoletta pronta a rivaleggiare in modo frontale con l’iPad, ma soprattutto per le indicazioni che arrivano dalla stessa trimestrale. La divisione business ha fatto registrare per esempio una crescita nei ricavi del 7,1%, Skype va che è una meraviglia, mentre il motore di ricerca Bing guadagna consensi dietro l’inarrivabile Google. Insomma, zavorre in soffitta da smaltire a parte, più che piangere il gigante ha tutto il diritto di farsi una risata.

Twitter: @marmorello

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