Ma è proprio vero che i terremoti non si possono prevedere?

Il Centro Italia si piega di nuovo al terremoto sotto la forza di scosse violente. Mercoledì 24 agosto alle 3.36 Accumuli, Amatrice e Arquata del Tronto, queste le frazioni tra Lazio e Marche più colpite dal sisma, vengono rase al suolo. Restano paura per il futuro, rabbia per le persone che non ce l'hanno fatta, domande a cui gli esperti dovranno dare una risposta. Una tra tante resta: un terremoto si può prevedere?

La sismologa dell'università di Harward, Marine Denolle, spiega a Repubblica che esistono delle leggi della fisica che consentono di fare delle previsioni affidabili, ma che non va scordato che, comunque, ci sono dei limiti poiché la scienza che segue i terremoti ha solo una cinquanina di anni. Quindi da considerare giovane. Una cosa che si può fare è tracciare, registrata una scossa, una mappa delle varie faglie presenti su quel territorio. Se la faglia sismica si trova al di sotto dei 10 chilometri di profondità è possibile delinearla facendo propagare delle onde nel terreno. A questo punto, continua la sismologa americana, è possibile studiare una faglia e calcolare che di solito genera terremoti ogni 100 anni con un margine di certezza di 30. Questo vuol dire che se l'ultima scossa è avvenuta 120 anni fa dobbiamo aspettarci a breve un nuovo terremoto.

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Amatrice, 24 agosto 2016.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Un uomo ferito riceve soccorso da un gruppo di volontari.
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Vigili del fuoco a Amatrice, 25 agosto 2016 . ANSA/FLAVIO LO SCALZO
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Accumoli, 24 agosto 2016. Un'auto distrutta dalla macerie.
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Fonte del Campo, frazione di Accumoli, 24 agosto 2016. Una donna con dei bagagli, in attesa di soccorsi, accanto alle case distrutte dal sisma.
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25 agosto 2016. Una scavatrice sposta le macerie delle case di Amatrice crollate dopo il terremoto che ha fatto oltre duecento morti ANSA/FLAVIO LO SCALZO
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Vigili del fuoco a Amatrice, 25 agosto 2016
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I vigili del fuoco al lavoro sulle macerie di Amatrice, 25 agosto 2016
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Ad Amatrice, i vigili del fuoco coprono i corpi senza vita delle persone rimaste schiacciate dal crollo dei palazzi durante le scosse di terremoto che ha coinvolto il Centro Italia 25 agosto 2016
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Amatrice, 24 agosto 2016. Soccorritori alla ricerca di sopravvissuti tra la macerie.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Soccorritori alla ricerca di sopravvissuti tra la macerie.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Un soccorritore e un cane alla ricerca di sopravvissuti tra la macerie.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Un uomo ferito riceve soccorso da un gruppo di volontari.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Popolazione e soccorritori tra le macerie degli edifici distrutti dal terremoto.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Due donne recuperano un peluche dalla macerie della loro casa distrutta dal sisma.
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Fonte del Campo, frazione di Accumoli, 24 agosto 2016. Soccorritori in azione tra le macerie.


Una speranza di prevedibilità di poter dare l'allarme in anticipo arriverebbe dai satelliti, ma per avere la prima vera a e propria rete di strumenti dedicata allo studio dei terremoti occorrerà attendere ancora un anno. La China National Space Administration (Cnsa), la China Earthquake Administration (Cea), l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) stanno mettendo a punto un progetto che prenderà il via ad agosto 2017 con il lancio di un primo satellite a cui ne seguirà un altro nel 2019.

Già dagli anni '90 dalla stazione spaziale Mir i russi avevano notato che è possibile un aumento di raggi cosmici circa cinque ore prima dei terremoti. Questo sottolinea una certa ricorrenza significativa nonostante non ci sia un rapporto uno ad uno. Gli studi successivi hanno portato infatti a indagare attraverso il satellite Sampex della Nasa, anche se il vero primo satellite dedicato è stato il francese Demeter del Centre National d'ètudes Spatiales entrato in orbita nel 2004. 

Ora si attende la Cina e il lavoro degli esperti italiani che a Tor Vergata testeranno nove strumenti che faranno parte dei satelliti del futuro i cui dati saranno disponibili anche per il nostro Paese.

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