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Rammarico e rabbia per la battaglia (di Champions) finita male a Kazan

Vi scrivo mentre siamo in viaggio dalla Russia per l’Italia, di ritorno da Kazan dove abbiamo rimediato una sconfitta al tiebreak al termine di una battaglia lunghissima, che mi ha fatto arrabbiare un bel po’.

Non tanto per il risultato finale (anche se di rammarichi, essendo stati avanti 2-0, ne abbiamo eccome!), quanto per certi episodi accaduti in campo, mentre stavamo giocando.

La prima cosa che voglio rimarcare è che sono davvero fiero di far parte di questa Cucine Lube Banca Marche, che mi permette di lottare per la vittoria in ogni partita (anche su un campo difficilissimo come quello di Kazan) e riesce sempre a emozionarmi quando siamo in campo perché - guardando negli occhi i miei compagni - posso leggere la loro immensa voglia di raggiungere l’obiettivo.

La seconda è invece che in Champions League mi auguro veramente di poter ritrovare molto presto, dall’altra parte della rete, certe squadre o meglio certi giocatori che ci hanno palesemente mancato di rispetto, infischiandosene dei principi di sana competizione e sportività che hanno sempre contraddistinto la nostra pallavolo.

È capitato ieri, ma non è la prima volta. La vendetta, naturalmente sportiva (sia chiaro!), è un piatto che va consumato freddo. Spero dunque di poter affrontare ancora questi giocatori più avanti, quando la posta in palio sarà altissima.

Per adesso invece incassiamo, ma con la consapevolezza di essere davvero una squadra forte, anzi fortissima: la partita di Kazan ne ha dato un’ulteriore dimostrazione.

E dovremo continuare a dimostrarlo anche domenica in Campionato, contro Ravenna.

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