September 08 2010
L’Italia che piace: i cinque gol alle Far Oer e lo “stil novo”
Laterza Stella
Esultare per la vittoria con le Isole Far Oer, un arcipelago perso nel nord Europa e con meno di 50.000 abitanti, non è eccessivo né censurabile. Perchè l’Italia avrebbe potuto vincere comunque la partita anche negli anni scorsi ma probabilmente senza questi sorrisi e senza vedere in campo una squadra che, dopo troppo tempo, sembra scelta dal popolo. Oltre a Cassano Firenze si è stretta nell’applauso per spingere i beniamini di casa, l’ex Prandelli, Montolivo, De Silvestri, Gilardino e anche Viviano, portiere del Bologna ma di dichiarata fede viola. I giovani ci sono, il progetto anche.
Inoltre agli italiani mancava un numero dieci che divenisse un idolo e forse anche per questo nell’ultima settimana il nome di Cassano è stato ripetuto più che negli ultimi due anni. El Pibe de Bari è stato visto come il salvatore della patria, il talento con la storia degna di un film, nato in povertà, inghiottito dalla ricchezza e dal vizio per poi rinascere con un matrimonio e un figlio in arrivo. Una rivoluzione che sembra aver coinvolto tutto lo spirito azzurro e un ambiente che aveva bisogno di rivoluzioni. Anche per questo i giornalisti hanno parlato di “stil novo“, parafrasando lo storico movimento poetico italiano pieno di metafore e simbolismi. Sicuramente Marcello Lippi avrà visto la partita e pensato al parallelo con il mondiale africano: non sto parlando di risultati, ma di serenità. Il sorriso di Cassano non si può paragonare al perenne cruccio di Cannavaro e Iaquinta al mondiale. Se poi parliamo di piedi… Beh, bentornato calcio italiano.
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