I libri più belli del 2013: le migliori copertine

Giordano Tedoldi, I segnalati, Fazi
Solo quattro colori ma sembrano molti di più. Foto segnaletica per i Segnalati di Tedoldi, tragedia umana in technicolor.  


Philiph Roth, Goodbye, Columbus, Einaudi
Il nome di Roth esplode ai quattro angoli della copertina e ne restano frammenti, al centro invece una donna. Roth scrive di Roth in un’eterna autobiografia, qui le macerie del suo nome racchiudono il cuore del romanzo, una donna che si volta indietro quando ormai è troppo tardi per fuggire e per restare.


Renzo Paris, Il conte libertino, Gaffi
Un conte libertino del '600 e sberle da fumetto, il genio dell'art-director Maurizio Ceccato accosta tutto a tutto e insegue con classe gli autori che illustra nella loro assurdità.


Timur Vermes, Lui è tornato, Bompiani
La complicità disinnesca l’orrore: qui è sufficiente strizzare l’occhio al lettore perché il riconoscimento del male in persona conduca alle labbra un sorriso piuttosto che una smorfia di disgusto. Geniale, funzionale, gradevole e irresponsabile.


Marc Michel-Amadry, Due zebre sulla trentesima strada, Elliot
Le zebre del libro sono due ma in copertina ce ne sono quattro, color ciano, magenta, giallo e una in bianco e nero. Una zebra in bianco e nero, insomma, e tre colorate. Ma la sovrapposizione di ciano, magenta e giallo (i colori fondamentali della stampa a colori) dà come risultato il nero. In realtà quindi le zebre sono due. Un’ultima curiosità: sapevate che le zebre sono nere a strisce bianche?     


Ian Flaming, Moonraker, Adelphi
Torna James Bond per una nuova avventura. Ma la saga non finisce qui, questa è solo una puntata. Chissà quel razzo diretto fuori dalla copertina dove arriverà.


Henry Miller, Opus pistorum, Feltrinelli
Olimpia Zagnoli disegna per Miller una copertina essenziale e stupenda, con le curve nei punti giusti. Sexy.


Massimiliano Governi, Come vivevano i felici, Giunti
Siamo in un tempo in cui i supereroi non salvano più nessuno. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, ma fuori dai fumetti non arrivano con un morso di ragno. Ecco perché i supereroi non sono come noi, noi siamo gli eroi. In copertina un'opera di Adrian Tranquilli.


Charles Bukowski, Quando eravamo giovani, Feltrinelli
Emiliano Ponzi, uno dei migliori illustratori italiani, ha raccontato la vita dell’autore americano più trasgressivo in una serie di copertine bellissime. 


Tupelo Hassman, Bambina Mia, 66THA2ND
La protagonista di questo romanzo vuole correre via da una vita grigia e triste. Piace il contrasto fra il bianco e nero immobile (ma con una bimba in corsa) e la texture ombreggiata. La grafica è di Silvana Amato e Marta B Dau, foto di Stuart Franklin.


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