Le operazioni di refloating che hanno riportato a galla la Concordia

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Ancora un'immagine di come si presentava la Concordia prima del suo raddrizzamento e dopo che era "sprofondata" ancora di più, adagiandosi sul lato di dritta, a settimane dal naufragio. Ora il sindaco di Giglio, Ortelli, chiede "assolutamente di evitare di lasciare il Giglio con tutto quello che c'è sotto il mare" aggiungendo: "Del naufragio rimarrà sempre la tragedia l’atto di scelleratezza umana, le responsabilità civili e il gesto dei gigliesi che la notte del naufragio si prodigarono per aiutare i naufraghi".


Soddisfatto Franco Porcellacchia, responsabile delle operazioni che precedono il trasferimento del relitto a Genova, per lo smantellamento: "Il programma sta andando come doveva - ha detto Porcellacchia - la nave galleggia da sola e questo non era proprio scontato". In realtà a tenere a galla il relitto sono degli enormi cassoni, che sono stati alleggeriti proprio per permettere alla Concordia di tornare in superficie. Sulla tenuta dei cassoni stessi, durante il tragitto, qualcuno mostra dei dubbi.


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A preoccupare sono anche le condizioni del mare, che si spera possano ottimali. Per Porcellacchia, responsabile tecnico delle operazioni per Costa, perché le operazioni non si svolgano in sicurezza, le condizioni del mare dovrebbero essere avverse così come non lo sono state negli ultimi 20 anni.


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Anche il Nucleo Cinofilo Regionale Toscano ha partecipato alla ricerca dei dispersi, dopo il naufragio al Giglio della Concordia.


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La Costa Concordia, dopo il primo giorno di operazioni per riportare il relitto in galleggiamento, si trova a 30 metri dalla costa dell'isola del Giglio.


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Così come nei giorni scorsi non sono mancati coloro che hanno immortalato il relitto adagiato, così in molti non hanno perso occasione per fotografare la Concordia in galleggiamento e in molti sono già pronti a veder arrivare la nave nel porto di Genova.


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Imponente lo spiegamento di forze, tra uomini della Capitaneria, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia e personale della Micoperi, che hanno permesso il refloating della Concordia, che dovrebbe proseguire fino al 20 luglio. Il 21 invece il relitto dovrebbe partire dal Giglio per raggiungere il porto di Genova. Tra le incognite restano le condizioni meteo-marine: la nave potrà navigare solo se ci saranno poco vento e mare piatto (o quasi).


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Durante il tragitto verso il porto di Genova, per essere smantellata, la Concordia navigherà a velocità estremamente bassa, appena due nodi, in modo da evitare il più possibile anche la perdita di parti del relitto in mare.


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Ecco uno dei momenti della delicata fase di refloating della Concordia, che segue quello - altrettanto delicato e seguito dalle telecamere di tutto il mondo - di raddrizzamento del relitto, dopo il naufragio del gennaio 2012. Ad occuparsi della rimozione della nave è il consorzio che fa capo alla Micoperi e che vede il Nick Sloane il "regista" delle operazioni.


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A preoccupare sono i possibili rischi di sversamento di liquidi inquinanti in mare durante il tragitto verso Genova. A tranquillizzare e minimizzare è stato Franco Porcellacchia, responsabile delle operazioni: "Nessuna delle analisi (delle acque interne al relitto, NdR) è risultata particolarmente preoccupante. Ci sono ancora acque interne con un grado di inquinamento, ma sono contenute in zone della nave ancora integre". Anche il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha rassicurato: «Questa nave è stata in mare aperto due anni e mezzo e 40 mila analisi confermano che questo mare è il più pulito e controllato d’Italia".


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Le operazioni di rigalleggiamento hanno attirato la curiosità di molti turisti, come del resto è accaduto nei 912 giorni che sono trascorsi dall'incidente del gennaio 2012.


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Nel porto di Genova si è parlato di tour che saranno appositamente organizzati per permettere di osservare l'arrivo del relitto, mentre al Giglio la popolazione e il sindaco desiderano soltanto tornare "alla normalità" dopo due anni e mezzo.


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In occasione dell'inizio delle operazioni di questi giorni, sono stati interrotti i collegamenti marittimi tra Porto Santo Stefano e l'Isola del Giglio per 6 ore ieri. L'Anas, inoltre, aveva avvertito di possibili rallentamenti lungo la strada Aurelia, dovuti al sovraffollamento dei mezzi in sosta sulle banchine di Porto Santo Stefano, agli svincoli di Orbetello e di Giannella, in provincia di Grosseto. Le operazioni si sono poi svolte in modo regolare.


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Ecco come si presentava la Costa Concordia il 14 gennaio 2012, il giorno dopo il naufragio

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In occasione della conferenza stampa che ha preceduto le operazioni di refloating, il capo della Protezione Civile, Gabrielli, ha voluto rivolgere un pensiero "ai familiari delle 33 vittime, tra i quali il sub spagnolo morto sul lavoro". Nella foto i palombari della Marina Militare, impegnati nel recupero dei corpi proprio delle vittime, all'indomani del naufragio.


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Ora che la Concordia è stata raddrizzata e "galleggia" fa meno impressione rispetto ai primi giorni dopo il naufragio, quando il "gigante del mare" appariva completamente piegato su un fianco.


Iniziate le operazioni di rigalleggiamento del relitto, che il 21 luglio potrebbe lasciare definitivamente l'Isola del Giglio, per essere trasferito al porto di Genova, dove sarà smantellato. Ma a preoccupare maggiormente sono i rischi di sversamento di liquidi inquinanti in mare, la perdita di parti del relitto, le condizioni meteo-marine, la tenuta dei cassoni che permettono alla Concordia di "galleggiare" e l'attraversamento del Santuario dei Cetacei

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