E’un inno alla montagna, è un peana alla natura incontaminata,è una struggente dichiarazione d’amore per boschi prati valli corsi d’acqua. Il set,i set,sono gli anfratti delle valli bergamasche ma nei 50 minuti c’è di tutto:dagli animali(anche quelli più rari)ripresi in mille atteggiamenti,ai racconti di vita(struggenti commoventi,eroici)degli anziani e dei giovani:coloro che sono ritornati alle loro montagne,quelli che dalle loro valli non se ne sono mai andati.
Questo è”La mia Terra,la mia Gente”,un film di 50 minuti ideato,realizzato,girato,prodotto ed interpretato dal grande”panettiere naturalista” di Branzi(Bergamo),Baldovino Midali.
Il film sarà presentato,con contorno delle leccornìe locali, in una sede di grande fascino:l’appena rinnovato Teatro del Casinò Municipale di San Pellegrino Terme(Bergamo).
L’evento è fissato per sabato 1 febbraio alle ore 21.
Nel lungometraggio(realizzato in DVD ed in HD) la voce narrante è quella del giornalista ”cronista della gastronomia”e conduttore su Canale 5 di Melaverde,Edoardo Raspelli.
Nel film,impreziosito dalle musiche di Manlio Cangelli della MC Harmony di Stezzano(Bergamo), c’è il cammeo della presenza di Maura Anastasìa(l’attrice e fotomodella chiamata anche l’ “Amica degli animali”per le sue battaglie in difesa dei quattro zampe,anche lei abitante in provincia di Bergamo)che con le foto dello stesso Baldovino Midali ha appena realizzato il Calendario benefico 2014 nella verde cornice di Villa delle Ortensie a Sant’Omobono Terme(BG)e dalle cui sponsorizzazioni Maura Anastasìa ha già raccolto cibo per 20 mila pasti degli amici a quattro zampe ospitati in canili e gattili.
Le rarissime straordinarie immagini degli animali più diversi ripresi a loro insaputa durante il giorno e la notte da Baldovino Midali si uniscono ai paesaggi, ai panorami,ai racconti,alle testimonianze della gente della montagna(con espressioni anche dialettali che ricordano “L’albero degli zoccoli” o” Com’era verde la mia valle”):il gruppo musicale che interpreta i rintocchi delle campane,le anziane che ricordano la dura vita di montagna di una volta, i giovani che queste valli non hanno mai voluto lasciare,le contadine i cui animali sono stati assaliti dalla poiana o dall’aquila reale,ripresa poi da Baldovino Midali a dare il cibo ai suoi piccoli.
Il film ha avuto il patrocinio del Comune di Branzi e della Comunità Montana Valle Brembana.
La natura,i boschi,la montagna,per lui non hanno segreti:è da quando era bambino che scarpina con ogni tempo,sotto la neve d’inverno,nelle giornate di pioggia intensa,quando il solleone riscalda anche gli alpeggi dove nasce il Formai de Mut,il”formaggio del monte” ed il Branzi.Riconosce nel terreno le tracce dell’ermellino e quelle della volpe;distingue tra gli alberi e le rocce il passaggio dei caprioli e dei camosci;individua negli anfratti i nidi delle poiane e dell’aquila reale.
Poi,tuta mimetica,cavalletto,capanno mimetizzato,con ore ed ore di appostamento paziente,fotografa e riprende…
Ha fatto libri e film pieni di emozione commozione e poesia ma questo cortometraggio,questi suoi ultimi ma non ultimi 50 minuti de”La mia Terra,la mia Gente”per Edoardo Raspelli ”è un capolavoro”.
Lui è Baldovino Midali,classe 1959,bergamasco di Branzi,Val Brembana,sopra San Pellegrino Terme,entusiasta e trascinatore,simbolo della sua valle e strenuo difensore e cantore della montagna italiana,figlio di contadini,figlio di una montagna fatta anche di struggenti ricordi di una vita essenziale:a letto con la lanterna riscaldatrice,il materasso di foglie di granoturco,il bagno nel mastello riempito una volta la settimana di acqua calda...E poi il singolare lavoro e la sua grande passione...
La cosa curiosa è che questo fotografo,operatore cinematografico,regista, montatore,produttore…nella vita”normale” fa tutt’altro.Si sveglia alle due di notte, il tempo per bere un caffè e poi vola nella sua bottega di panettiere che ha a Branzi,in via San Rocco 18,nel bellissimo viale dei tigli che entra in paese. Fino alle 8 del mattino prepara michette ciabatte e ciabattine,baguette e biove, bocconcini e pagnotte assieme ai suoi familiari; poi fa qualche consegna di pane a domicilio ed infine scappa nella sua casetta dall’entrata scoscesa,in via Ponte Redorta,prepara l’attrezzatura e si inoltra per ore nei boschi.
Un’attività entusiasta e creativa che tra l’altro gli è valsa premi ed attestati all’Orobie Film Festival ed al Trento Festival Film della Montagna
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