Lavoro, gli italiani cercano impiego con uno sguardo rivolto verso l’estero

Qualche sera fa ho rivisto dopo diversi mesi un amico che si è trasferito per lavoro a Londra. Sono circa 4 anni che è “emigrato” in modo pressoché definitivo e per il momento non ha alcuna intenzione di tornare in Italia. Personalmente non mi è mai capitato di ricercare opportunità di lavoro all’estero ma questo amico mi segnalava come altri suoi conoscenti siano alla ricerca di opportunità lavorative fuori dai confini.

A conferma di queste informazioni ufficiose scambiate davanti a una birra, qualche giorno dopo ho letto su Italia Oggi alcuni dati in merito a questo argomento. Gli italiani risultano infatti secondi nella classifica per numero di candidati alla ricerca di un impiego all’estero (118.672), dietro alla Spagna con 231.870 candidati e davanti a Romania, Portogallo e Polonia. Una situazione che riflette in pieno i dati periodicamente emessi sui tassi di disoccupazione in Italia e che spinge a ricercare opportunità all’estero.

Cercando sul portale del Ministero del Lavoro Cliclavoro sono passato al sito di Eures, il portale europeo della mobilità professionale che dà accesso alle richieste di impiego delle aziende di 31 paesi europei, offre la possibilità di creare e rendere visibile il proprio curriculum, presenta dati sul mercato del lavoro nei paesi di interesse, i settori dove si trovano più posizioni aperte e le condizioni di vita e di lavoro. Vengono inoltre raccolte informazioni tecnico/legislative su come stabilirsi in un paese straniero e le procedure necessarie per trasferirsi.

Questo è solo uno degli strumenti a disposizione di chi desidera tentare la strada del trasferimento, che sia solo per un periodo o permanente; ad oggi l’estero rappresenta un’alternativa o meglio una strada parallela concreta alla ricerca di impiego in Italia. Una tendenza che vede gli italiani disposti a “muoversi” e che si prospetta in crescita pur di poter avere la possibilità di trovare un posto di lavoro.

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