© Haltadefinizione Image Bank © Pinacoteca di Brera

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La Pinacoteca di Brera in «Haltadefinizione»

Lo sposalizio della Vergine di Raffaello, Il bacio di Hayez, l'Adorazione dei Magi di Correggio, il Cristo del Mantegna. E poi opere di Caravaggio, Bramante, Veronese, Canaletto, Tintoretto, Modigliani, Boccioni : in pratica, tutti i grandi capolavori presenti nella raccolta milanese disponibili per essere ammirati anche ai tempi del Coronavirus, grazie ad un'iniziativa straordinaria - realizzata in breve tempo grazie al supporto di Haltadefinizione, tech-company specializzata nella digitalizzazione di beni culturali e in attività di promozione e divulgazione - che garantisce l'accesso «virtuale» alle opere e fornisce, allo stesso tempo, strumenti innovativi per le attività di didattica a distanza

Attraverso visori multimediali presenti sul sito della Pinacoteca è infatti possibile «entrare» nei dipinti e vedere anche ciò che a volte, di fronte alle opere originali, l'occhio non riesce ad apprezzare, individuando i più piccoli dettagli, le sottigliezze dei pigmenti, addirittura le tracce del disegno originale.


Come ha dichiarato James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della biblioteca Braidense, «In questo momento in cui nessuno può godere del capolavoro di Raffaello di persona, renderlo accessibile in alta risoluzione, permettere a tutti di esplorarlo, è una espressione perfetta del potere dell'arte e dei valori della Pinacoteca»


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Gentile Bellini, Predica di san Marco ad Alessandria d'Egitto


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Caravaggio, Cena in Emmaus, 1605


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Amedeo Modigliani,L'enfant gras ,1916


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Umberto Boccioni, Rissa in Galleria,1910








"In parole povere le foto in gigapixel che facciamo noi sono come tante piccole foto in 4k messe assieme". Non è facile per chi non è un tecnico spiegare cosa ci sia dietro, anzi, dentro, una immagine di Haltadefinizione. Luca Ponzio, founder di Haltadefinizione, ci prova a modo suo. Aggiungendo che quelle foto sono il frutto di ricerca tutta italiana, che usa strumenti e tecnologia anche straniera, cominciata molti anni fa (2006, parete Gaudenziana) e che oggi, con i musei chiusi e visitati in maniera virtuale, sta diventando quanto mai fondamentale.

"Dietro queste foto in gigapixel - spiega Ponzio - c'è un grande lavoro. Anche solo la costruzione delle macchine che usiamo per scattare le nostre immagini non è affatto semplice, anzi. Abbiamo cominciato una ventina di anni fa in Italia e da lì abbiamo di fatto raccontato con le nostre foto i principali musei d'Italia. Lo scopo? Far vedere l'arte per come sia veramente, al suo meglio, al suo massimo".

Perché solo così si può godere davvero della forza dell'arte e delle sue emozioni


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