La musica non mente

L’ascolto di questo disco appena pubblicato da Da Vinci dice che la vita musicale continua a sorprendere se solo ci si affidi alla curiosità. Il Trio Gustav (Olaf John Laneri al pianoforte, Francesco Comisso al violino e Dario Destefano al violoncello) non ha ancora il gran bel nome di blasonati ensemble, ma rivela la freschezza che a questi suona qualche volta meno. La freschezza prodigiosa, dico, della gioia di far musica seduti l’uno affianco all’altro, ma con personalità d’artista di ciascuno e un dominio strumentale sfolgoranti. Cioè col talento vero dei “solisti”, necessario però in egual misura alla musica da camera, al suonare “insieme”. Così sono i tre di questo Trio, a cominciare dal gigante che è Laneri. E Mendelssohn dà loro l’universo di fantasia e temperamento dove splendere. Dopo troppe leziosità noiose fatte indossare da interpreti poco accorti a questo dio romantico, eroico nella sua filigrana apollinea, per certi versi postbeethoveniano e prebrahmsiano, ne ascoltiamo finalmente una versione autentica. E per questo rapinosa. Intensa. Mozzafiato.

Post scriptum. Non conosco Comisso e Destefano. Conosco Laneri, e la nostra è un’amicizia di trent’anni. Il mio giudizio è dettato dall’affetto? No, ma non posso dimostrarlo. Lo dimostra però il disco. Ascoltatelo. La musica non mente.

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