La fotografia lirica di Sandro Becchetti

Sandro Becchetti
Federico Fellini, Roma, 1973
Sandro Becchetti
Susanna e Pier Paolo Pasolini, Roma, 1971
Sandro Becchetti
Le acciaierie, Terni, 1975
Sandro Becchetti
Borgata romana, 1970
Sandro Becchetti
Claudia Cardinale, Roma, 1974
Sandro Becchetti
Alfred Hitchcock, Roma, 1972
Sandro Becchetti
Roma, 1970
Sandro Becchetti
Gerusalemme, 1970
Sandro Becchetti
Roma, 1974

Quella di Sandro Becchetti è un fotografia lirica: supera la realtà e intercetta la potenza della poesia. Nei suoi scatti il tempo, la parola e l’immagine si nutrono l’uno con l’altro, in un continuo divenire circolare. Ed è proprio grazie al suo talento post-realista che Becchetti si è affermato come uno dei principali fotografi del Novecento.

Nasce a Roma nel 1935. Inizia l’attività di fotografo nella seconda metà degli anni Sessanta, documentando la realtà sociale, politica e culturale del nostro Paese. Collabora con testate italiane (tra cui “La Repubblica”, “L’Unità”, “Il mondo”, “Secolo XIX”, “L’Astrolabio”, “Sipario”, “Messaggero”), giornali stranieri (“Life”, “Libération”), France Presse, Bbc e Rai.

Nel 1980 decide di interrompere l’attività di fotografo. Da allora, per quindici anni, si occupa prevalentemente dell’arte del legno. Sporadicamente scrive per la televisione soggetti di fiction.
Becchetti è apprezzato anche da straordinari protagonisti del secolo breve. Famosi sono i suoi ritratti ad Alfred Hitchcock, Andy Wahrol, Pier Paolo Pasolini, François Truffaut, Federico Fellini. E poi le periferie della Roma pasoliniana, i paesaggi umbri, le Acciaierie di Terni negli anni Settanta.

In Umbria ha scelto di vivere fino al 2013, anno della sua scomparsa a Lugnano in Teverina, pochi giorni prima dell’inaugurazione di una sua mostra personale alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia.  

E fino al 24 marzo 2018 Terni lo celebra con la personale “L’inganno del vero”, un progetto di Opera Laboratori Fiorentini, promosso dal Comune, curato da Valentina Gregori e da Irene Labella, con la collaborazione dell’associazione culturale Primavere Urbane e di Sistema Museo. Ospitata dal CAOS, la mostra ripercorre l’intera attività artistica di Becchetti, sia come fotografo sia come scrittore, e lo fa attraverso un doppio percorso espositivo fatto di immagini e parole. Un percorso di immagini ed emozioni. In alto, una galleria parziale delle sue opere.

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