La biblioteca ha messo le ruote

Centomila chilometri, avanti e indietro tra Basilicata e Puglia. È la distanza percorsa in 16 anni da Antonio La Cava, 70 anni, a bordo del suo Apecar, tale e quale a quello dei fruttivendoli ma pieno di libri. Mille, da Geronimo Stilton in su. "Ho sempre pensato che dovrebbero essere oggetti di uso quotidiano, come lattuga e pomodori" spiega l’ex maestro elementare di Ferrandina, paesino vicino Matera. Il suo Apecar si chiama «Bibliomotocarro» (sottotitolo "I libri hanno messo le ruote") e sembra uscito da una fiaba.

Celeste con le scritte colorate, il tetto delle classiche casette disegnate dai bambini e una sorta di teatrino con lo schermo all’interno: lì i bambini proiettano i corti che interpretano e filmano nel laboratorio di "animazione della lettura" tenuto sempre dal maestro ("anche le nuove tecnologie sono fondamentali per capire il mondo") il cui arrivo è annunciato dalla musica diffusa dall’altoparlante del Bibliomotocarro. Il maestro dà in prestito i libri circa una volta al mese nelle scuole dei paesi con meno di mille abitanti. "Mi sono sentito sempre un po’ un maestro di strada. Il Bibliomotocarro è nato quando ero ancora in servizio e si è perfezionato quando sono andato in pensione". Sul Bibliomotocarro ci sono anche dei quadernoni rilegati, "libri bianchi» che, spiega La Cava, aiutano i bambini a vincere la loro solitudine".

Sono loro a scriverli, a turno, consegnando le loro storie che poi vengono arricchite da quelle di bambini di altre scuole. La Cava  con la sua nobile missione ha preso una quantità di premi, ma a parte i donatori di libri non ha sponsor (la Basilicata gli ha dato il patriocinio gratuito). Per la sua missione culturale si paga anche da solo la benzina.

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