Kalashnikov si riposiziona come “arma della pace”

Noto per la facilità d’uso e per l’affidabilità, il Kalashnikov si riposiziona adesso  come “arma della pace”. E lo fa con una campagna di comunicazione inserita all’interno di un’operazione di rebranding che, secondo Alexei Krivoruchko, amministratore delegato dell’azienda: “E’ un simbolo del cambiamento del modo in cui il nostro business funziona e dei nuovi prodotti che abbiamo messo a punto. Il nuovo brand, infatti, rifletterà i nostri principi chiave: affidabilità, responsabilità ed efficienza tecnologica”.

La campagna arriva a poco più di un anno dall’acquisizione da 41 milioni di dollari, scriveva lo scorso anno il Financial Times,con cui Krivoruchko, a cui fanno capo le operazioni dei treni che che collegano Mosca ai suoi aeroporti e Andrey Bokarev, un industriale con interessi nelle miniere di carbone della Siberia, hanno rilevato il 49% della società da Russian Technologies, l’azienda di stato che possiede i principali produttori di armi del Paese. L’acquisizione ha portato alla nascita di Kalashnikov Concern, un marchio “ombrello” nato dalla fusione fra il brand Kalashnikov, le armi da caccia Baikal e le armi sportive Izhmash. Kalashnikov Concern ha in programma il lancio di una vasta serie di armi sportive e coltelli che si aggiungeranno alle armi in portafoglio. 

Secondo The Guardian che riporta la notizia, l’operazione di rebranding comprende anche un nuovo logo per Kalashnikov caratterizzato da una “K” in campo rosso che, secondo il quotidiano britannico, “ricorda più il logo di un supermercato o di una farmacia, piuttosto che quello di un’arma”. La lettera, in realtà, incorpora il caratteristico caricatore curvo dell’arma. La comunicazione, strutturata in due video, è firmata da un’agenzia di relazioni pubbliche di Mosca a cui l’azienda ha affidato un budget di poco superiore a 300mila euro. Il primo video, che ripercorre la storia del celebre AK-47, spiega che il fucile nato per la difesa della Russia è oggi oggetto di ordini al di fuori dei confini nazionali. Il voice over racconta: “Kalashnikov non rappresenta solo una rivoluzione tecnologica, ma anche sociale. I movimenti per la libertà in Africa, Asia e America Latina hanno la possibilità di rispondere agli eserciti coloniali professionali. L’AK-47 dà alle persone la possibilità di chiedere diritti e ottenere giustizia. Questa è un arma che ha aiutato le persone a difendere le proprie famiglie e il proprio futuro e ha permesso loro di chiedere il diritto di un futuro di pace”. Il secondo video, invece, ha per protagonisti le forze speciale russe, impegnate in un’operazione contro sospetti terroristi del nord del Caucaso con tanto di indicazione di quanti terroristi siano stati “liquidati” dalle truppe russe negli ultimi anni. Il video conclude con la frase: “Kalashnikov: promuove la pace e la calma”. 

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