Juventus, tutte le plusvalenze del 2020

Con lo scambio tra Arthur e Pjanic con il Barcellona, la Juventus ha messo a segno la seconda plusvalenza più ricca della sua storia dopo quella monstre generata nell'estate del 2016 dalla partenza di Pogba per Manchester. Una ricaduta positiva sul bilancio da 41,8 milioni di euro al netto di contributi e oneri che rappresenta il tassello più importante della strategia di valorizzazione dei ricavi da calciomercato in una stagione che per tutti, Juventus compresa, è di grande sofferenza per i problemi causati dalla pandemia e dallo stop delle competizioni.

Non ci si deve sorprendere, dunque, se alla scadenza del 30 giugno 2020 - giorno in cui si chiudono i bilanci - la Juventus avrà messo a segno plusvalenze per 155 milioni di euro, cifra record nella sua storia recente. Un lavoro paziente cominciato il 1° luglio scorso e concluso in extremis con una serie di operazioni di cui quella di Pjanic è certamente la più importante e in vista. Ma non l'unica. Del resto la leva delle plusvalenze resta una delle più utilizzate dai club italiani ed europei.

PJANIC E MURATORE

Oltre a Pjanic (41,8 milioni di euro di beneficio sul bilancio), costato al Barcellona 60 più 5 milioni di bonus mentre Arthur è stato rilevato per 72 più 10 dai catalani, che avevano la stessa esigenza di far tornare i conti, Paratici ha lavorato in uscita anche su altri nomi. La plusvalenza che ha fatto sorridere le casse bianconere è quella di Simone Muratore, giovane ceduto all'Atalanta e che è valso alla Juventus un più 6,8 milioni.

Non ci si è fermati qui, perché nel fatidico, ultimo, giorno del 30 giugno sono andate in porto altre due trattative che hanno garantito numeri importanti: Mavididi al Montpellier (4 milioni di plusvalenza) e Moreno al Manchester City nell'ambito di uno scambio con l'altro giovane Correia da 10,5 milioni (7,6 plusvalenza). E poi altre operazioni come Loria al Pisa (2), Mota Carvalho al Monza (2,3) e Sene al Basilea (4,5). Totale in estate: quasi 69 milioni.

LE PLUSVALENZE INVERNALI

Nel corso del mercato invernale la Juventus si era già portata avanti col lavoro. La relazione semestrale quantifica in 23,5 milioni di euro il totale delle plusvalenze messe a segno. La più importante certamente la cessione prima in prestito e poi a titolo definitivo al Borussia Dortmund di Emre Can: 14,7 milioni.

Poi altri nomi, più o meno noti al grande pubblico: Hang Kwang Song all'Al Duhail Sports Club dove è finito anche Mandzukic (3,4), Lanini al Parma (2,2), Masciangelo al Pescara (1,5) e Francoforte alla Sampdoria (1,5).

LE PLUSVALENZE DELL'ESTATE 2019

E prima ancora era stato il turno nel luglio 2019 del portoghese Cancelo, scambiato con Danilo e con il Manchester City in un incrocio di valutazioni da 30,4 milioni di plusvalenza. Poi il giovane talento Moise Kean all'Everton (27 milioni) e Mancuso all'Empoli (3,3) più altre operazioni di contorno. In tutto 61,5 milioni di euro cui se ne sono aggiunti poi altri 90 circa.

Del resto anche nella passata stagione la Juventus, non unica, aveva fatto massiccio ricorso alle plusvalenze: 126,5 milioni di euro per un totale di 157 derivanti da proventi gestione dei diritti calciatori, una voce del bilancio che contiene anche gli introiti da prestiti e valorizzazioni. Troppi? Di sicuro un aiuto cui nessun club, nemmeno di primo livello, oggi rinuncia.

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