IT-alert, cos'è e a cosa serve il sistema di allarme pubblico

A giugno Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria ed Emilia Romagna, poi nei giorni scorsi tutto il resto del Paese, dalla Campania al Friuli-Venezia Giulia, passando per Piemonte, Marche, Puglia, Lombardia, Abruzzo e Umbria, fino alle più recenti Lazio e Liguria. Quasi tutti gli italiani hanno ormai ricevuto la notifica di IT-alert, il sistema di allarme pubblico gestito dalla Protezione Civile e in fase di sperimentazione che, quando operativo, permetterà di diffondere allarmi pubblici che arriveranno sui dispositivi mobili di coloro che si troveranno in un'area interessata da gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso.

Servizio rapido, gratuito e capillare

Logicamente al momento non bisogna far nulla quando si riceve l'avviso, che non è un SMS poiché il sistema utilizza la propagazione broadcast, che rispetto ai vecchi messaggi arriva a destinazione anche se la rete è congestionata. Gratuita e anonima, la soluzione è unidirezionale e non necessita di registrazioni né di scaricare applicazioni mobili, inoltre non coinvolge i dati personali dei riceventi, perché non prevedendo repliche resta sconosciuto anche il numero di telefono. L'unico requisito per assicurarsi la ricezione dell'allarme, che il 13 ottobre sarà testato nella provincia autonoma di Bolzano, è trovarsi in un'area dove il telefono abbia campo, evitando di attivare la modalità aereo e togliere la suoneria, poiché in quest'ultimo caso si rischia di non sentire l'avviso. Già, perché oltre al testo c'è il suono a informare i destinatari circa il pericolo imminente (che, ripetiamo, non vale durante la fase di test). Ed è bene sapere che quando la notifica di IT-alert arriva sul dispositivo blocca temporaneamente tutte le altre funzionalità dello smartphone (può arrivare in teoria anche su smartwatch e tablet, se dotati di Sim). Per riportare il dispositivo alle condizioni originarie basta cliccare sulla notifica per confermare la ricezione.

Quando e a chi arriverà l’avviso

Una volta a regime, il sistema raggiungerà gli utenti presenti in un'area interessata da emergenze e calamità naturali per informarli in maniera rapida e capillare di quanto successo o succederà di lì a breve, secondo le previsioni degli studiosi. Nello specifico gli eventi per i quali, al momento, è previsto il ricorso al sistema sono attività vulcanica, incidenti nucleari e rilevanti, collasso di grandi dighe, maremoto generato da un sisma. Al termine della sperimentazione – realizzata per far conoscere e prendere confidenza con il servizio – e valutando anche i questionari inviati dai partecipanti con i relativi feedback, consigli e richieste, sarà stabilito quando utilizzare l'avviso pubblico. In uso da tanti anni in parecchi altri paesi, IT-alert non inficia la privacy degli utenti, poiché nessun dato viene raccolto né dalla Protezione Civile, né dall'operatore telefonico.

Limiti del sistema

Se il punto di forza della tecnologia cell-broadcast è la possibilità di inviare un breve messaggio in maniera impersonale e simultanea a chiunque si trovi nelle vicinanze di un territorio coperto da celle telefoniche di una determinata area, vanno considerati alcuni fattori che possono creare equivoci o leggeri ritardi per l'arrivo della comunicazione. Oltre alla latenza e al potenziale malfunzionamento della rete, il sistema IT-alert non può delimitare alla perfezione l'area interessata da un evento negativo. Ciò significa che gli avvisi potranno arrivare anche a utenti residenti in una regione diversa da quella colpita. D'altronde lo scopo del servizio è informare le persone per agevolare una condotta consapevole e l'adozione di misure di prevenzione davanti ai rischi inerenti cataclismi ed emergenze.

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