Le forze curde tra le rovine di Sinjar liberata dall'ISIS
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Iraq, foto dalla Sinjar liberata: distruzione e fosse comuni

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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Un peshmerga curdo cammina tra le macerie.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Un soldato passa accanto a dei copertoni dati alle fiamme giorni prima dai miliziani dell'ISIS
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Dei combattenti peshmerga curdi mostrano quella che affermano essere una fossa comune, in cui sono stati trovati oltre 50 cadaveri di curdi yazidi uccisi dall'ISIS.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Dei combattenti peshmerga curdi mostrano quella che affermano essere una fossa comune, in cui sono stati trovati oltre 50 cadaveri di curdi yazidi uccisi dall'ISIS.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Un combattente peshmerga cammina tra le rovine della città.
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Sinjar, Iraq, 16 novembre 2015. Giocattoli tra le macerie di una casa distrutta dagli attacchi aerei.
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Sinjar, Iraq, 16 novembre 2015. Il fumo di razzi katyusha lanciati dai combattenti ISIS sulle rovine di Sinjar, riconquistata dai peshmerga curdi con l'aiuto delle forze aeree della coalizione a guida USA.
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Sinjar, Iraq, 16 novembre 2015. Il giocattolo di un bambino tra le macerie di una casa distrutta dagli attacchi aerei.
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Sinjar, Iraq, 16 novembre 2015. Peshmerga curdi alla ricerca di armi tra le macerie della città.
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Sinjar, Iraq, 16 novembre 2015. Un soldato peshmerga cammina impugnando una bandiera curda che posizionerà vicino alla linea del fronte con i combattenti ISIS.
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Sinjar, Iraq, 16 novembre 2015. L'interno di una casa completamente ricoperto dalla polvere e dalle le macerie.
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Sinjar, Iraq, 16 novembre 2015. Un soldato Peshmerga curdo alla ricerca di armi tra le macerie della città, nei pressi di una moschea.
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Sinjar, Iraq, 16 novembre 2015. Uno zainetto tra le macerie di una casa distrutta dagli attacchi aerei.
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Sinjar, Iraq, 16 novembre 2015. Un salvadanaio tra le macerie di una casa distrutta dagli attacchi aerei.
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Sinjar, Iraq, 16 novembre 2015. Un soldato peshmerga curdo ispeziona una casa vicino alla linea del fronte con i combattenti ISIS.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Un album di foto di famiglia tra le macerie di una casa distrutta dagli attacchi aerei.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Un soldato curdo yazida carica dei mobili sul rimorchio di un trattore.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Un combattente peshmerga ispeziona un tunnel costruito dai miliziani dell'ISIS.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Una famiglia di curdi yazidi trasportano dei materassi recuperati tra le macerie della loro casa distrutta dai bombardamenti aerei.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Un gruppo di donne curde yazide rivolgono un saluto a un compagno caduto in battaglia.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Un soldato curdo yazida su un furgone che trasporta oggetti d'arredamento recuperati tra le macerie.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Un soldato peshmerga prende la mira per lanciare un missile anticarro per fanteria leggera (Milan) verso una postazione dell'ISIS, mentre un bulldozer costruisce terrapieni e trincee lungo la nuova prima linea.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Le forze peshmerga curde prendono posizione.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Le forze peshmerga curde prendono posizione.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Le forze peshmerga curde pattugliano la città liberata dai miliziani dell'ISIS.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Alcune persone recuperano oggetti tra le macerie, mentre sullo sfondo una casa va a fuoco.
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Sinjar, Iraq, 15 novembre 2015. Una casa in fiamme.

La liberazione di Sinjar, la città strategica a maggioranza yazida nel Kurdistan iracheno, riconquistata il 13 novembre scorso dai peshmerga curdi, con l'aiuto dei bombardamenti aerei - oltre 250 raid - condotti dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, è stata celebrata come una importante vittoria nella guerra contro l'ISIS.  

Caduta il 3 agosto 2014 nelle mani dei miliziani del sedicente Stato islamico, Sinjar sorge infatti lungo una via strategica di collegamento tra Mosul, roccaforte dell'Isis in Iraq, e Raqqa, la capitale del Califfato in Siria. 

Come ci mostrano questi scatti del fotoreporter John Moore, premio Pulitzer 2005, della città liberata restano però oggi quasi solamente le macerie. Nelle località di Shingal e Tel Azir, a sud di Sinjar, sono inoltre state ritrovate nei giorni scorsi due fosse comuni. Della prima, contenente i resti di 80 donne e ragazze appartenenti alla minoranza curda degli yazidi, è stata data notizia sabato.

Il ritrovamento di una seconda fossa comune, contenente i corpi di altri 53 uomini e donne, è stato annunciato ieri da Ghiyath Sourchi, portavoce dell'Unione patriottica del Kurdistan (UPK). "Dai documenti di identità trovati su alcuni di loro riteniamo - ha affermato - che tutte le vittime siano yazidi". Questa popolazione curda, seguace di una religione giudicata eretica dai fondamentalisti musulmani sunniti dell'Isis, è stata presa particolarmente di mira dai jihadisti quando conquistarono Sinjar, che la abitavano in decine di migliaia: gli uomini vennero uccisi in gran numero e molte donne vennero ridotte a schiave sessuali. 


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