Iraq: pulizia etnica alle porte di Falluja

La grande battaglia per riprendere Falluja

Iraq, battaglia di Falluja
AHMAD AL-RUBAYE/AFP/Getty Images
5 giugno 2016. Un veicolo militare sormontato da un razzo fatto in casa difende una posizione sulla linea del fronte mentre le forze filo-governative vicino ad al-Azraqiyah, a nord ovest di Falluja.

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5 giugno 2016. Un membro delle forze governative irachene cammina tra le macerie di un edificio distrutto sulla line del fronte vicino al villaggio di al-Azraqiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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5 giugno 2016. Forze filo-governative e combattenti sciiti delle Unità di mobilitazione popolare lanciano un razzo dal villaggio di al-Azraqiyah, a nord ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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4 giugno 2016. Combattenti sciiti delle Unità di mobilitazione popolare mostrano una bandiera del gruppo "Stato islamico" nei pressi del villaggio di al-Azraqiyah, mentre avanzano verso il centro di Saqlawiyah, a nord-ovest di Fallujah durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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2 giugno 2016. Forze governative irachene e combattenti sciiti delle Unità di mobilitazione popolare nell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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4 giugno 2016. Le forze filogovernative irachene si avvicinano avanzano verso il centro di Saqlawiyah, a nord-ovest di Fallujah durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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4 giugno 2016. Le forze filogovernative irachene avanzano verso il centro di Saqlawiyah, a nord-ovest di Fallujah durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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2 giugno 2016. Soldati delle forze governative irachene ricaricano le loro armi nell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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3 giugno 2016. Il fumo di un bombardamento si leva dal quartiere di al-Shuhada, a sud di Fallujah durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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3 giugno 2016. Un membro delle forze governative irachene fa il segno della vittoria mentre si avvicina al quartiere di al-Shuhada, a sud di Fallujah durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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3 giugno 2016. Le forze governative irachene in avvicinamento al quartiere di al-Shuhada, a sud di Fallujah durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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2 giugno 2016. Un soldato delle forze governative irachene riposa all'ombra nell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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2 giugno 2016. Forze governative irachene in avvicinamento nell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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2 giugno 2016. Forze governative irachene e combattenti sciiti delle Unità di mobilitazione popolare nell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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2 giugno 2016. Forze governative irachene e combattenti sciiti delle Unità di mobilitazione popolare nell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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2 giugno 2016. Forze governative irachene e combattenti sciiti delle Unità di mobilitazione popolare nell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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2 giugno 2016. Forze governative irachene e combattenti sciiti delle Unità di mobilitazione popolare nell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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6 giugno 2016. Un membro dell'esercito governativo iracheno conduce un carro armato da cui sventola una bandiera nazionale, durante i combattimenti per la riconquista dell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Fallujah, roccaforte degli islamisti di Isis.

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2 giugno 2016. Forze governative irachene e combattenti sciiti delle Unità di mobilitazione popolare in azione nell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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2 giugno 2016. Forze governative irachene e combattenti sciiti delle Unità di mobilitazione popolare in azione nell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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2 giugno 2016. Forze governative irachene e combattenti sciiti delle Unità di mobilitazione popolare in azione nell'area di Saqlawiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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1 giugno 2016. Forze governative irachene difendono una posizione nell'area di Albu Huwa nei pressi de fiume Eufrate, a sud di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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1 giugno 2016. Un soldato delle Forze governative irachene difendono una posizione nell'area di Albu Huwa nei pressi de fiume Eufrate, a sud di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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1 giugno 2016. Un soldato delle Forze governative irachene a sud di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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1 giugno 2016. Soldati delle Forze governative irachene a sud di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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1 giugno 2016. Soldati delle Forze governative irachene a sud di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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31 maggio 2016. Un soldato delle forze filo-governative irachene spara lungo la linea del fronte nella zona di Albu Huwa, a sud di Falluja, vicino al fiume Eufrate, nel corso di un'operazione volta a riconquistare l'area, in mano al gruppo Stato islamico. Da una settimana le forze irachene hanno lanciato un'offensiva una settimana per riconquistare Fallujah, divenuta una roccaforte degli islamisti nel gennaio 2014.

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Soldati iracheni alle porte di Falluja

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Le forze irachene fanno il loro ingresso a Falluja

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Soldati iracheni alle porte di Falluja

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Soldati iracheni alle porte di Falluja

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Campi profughi fuori Falluja

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Campi profughi fuori Falluja

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Campi profughi fuori Falluja

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Campi profughi fuori Falluja

Per Lookout news


Nella battaglia in corso in Iraq per la riconquista di Falluja, roccaforte jihadista in mano allo Stato Islamico dall’inizio del 2014, tornano a registrarsi violenze settarie. È accaduto nella città di Saqlawiya, situata circa 7 km a nord-ovest di Falluja, dove nello scorso fine settimana nella base militare di al-Mazraa sarebbe andata in scena l’ennesima resa dei conti tra sciiti e sunniti.

 A denunciare il fatto alla BBC è stato un membro del consiglio provinciale di Anbar, lo sceicco Raja al-Issawi. Secondo il suo racconto, almeno 600 abitanti sunniti di Saqlawiya, durante i rastrellamenti casa per casa scattati dopo la liberazione della città da ISIS, sarebbero stati prelevati dalle loro case e trasferiti nella base militare dai miliziani sciiti della Popular Mobilization Force (PMF), forza paramilitare conosciuta anche con il nome di Al Hashd Al Shabbi che in queste settimane ha partecipato in prima linea ai combattimenti contro lo Stato Islamico nell’area di Falluja. Qui, nel corso di estenuanti interrogatori i sunniti sarebbero stati torturati per ore con l’accusa di essere dei membri di ISIS. Quattro sarebbero deceduti a causa dei pestaggi e molti altri sarebbero finiti in ospedale in condizioni gravissime.

Una catastrofe umanitaria a Falluja


 Chi è stato liberato dopo la notte della mattanza tra domenica 5 e lunedì 6 giugno, è riuscito a filmare delle immagini che mostrano i segni delle lesioni subite alla testa e in altre parti superiori del corpo. I video e le denunce sono arrivati al parlamento di Baghdad. Raja al-Issawi e altri membri del consiglio provinciale di Anbar hanno chiesto al primo ministro Haider al-Abadi di avviare un’inchiesta per punire chi ha commesso le violenze nella base di al-Mazraa. Mentre il portavoce del blocco dei parlamentari sunniti, Salim al-Juburi, ha parlato del coinvolgimento nell’episodio non solo di miliziani sciiti ma anche di membri della polizia irachena.

 Questo non è però l’unico orrore a cui sta assistendo in questi giorni Saqlawiya. Il sindaco della città il 6 giugno ha confermato che le forze di sicurezza irachene hanno scoperto nei giorni scorsi una enorme fosse comune in cui i miliziani dello Stato Islamico avrebbero ammassato almeno 400 cadaveri: si tratterebbe per la maggior parte di combattenti delle locali tribù sunnite unitesi al governo di Baghdad per fermare ISIS, ma anche di agenti della sicurezza e personale civile delle istituzioni di Saqlawiya.

Le violenze settarie in Iraq
È dal 2014 che le milizie sciite irachene, sostenute con soldi, uomini e armi dall’Iran, vengono sistematicamente accusate di commettere abusi e torture contro le popolazioni sunnite, accusate a loro volta di aver appoggiato l’avanzata dello Stato Islamico in Iraq dalla presa di Mosul nel giugno del 2014 e di non aver ostacolato il loro ingresso nelle città conquistate.

A gettare benzina sul fuoco dell’odio settario è stato a più riprese anche l’influente leader sciita iracheno Moqtada Sadr, fondatore dell’Esercito del Mahdi, l’armata protagonista dell’insurgency irachena contro le truppe di occupazione americane nel 2003 tra Najaf, Kerbala, Bassora e Sadr City. Centinaia di suoi sostenitori nei mesi scorsi hanno invaso la sede del parlamento di Baghdad e la Zona Verde della capitale per protestare contro il governo di Al Abadi.

 Pochi giorni fa il premier, su pressione della comunità internazionale, ha ordinato alle milizie sciite di deporre temporaneamente le armi e di lasciare che siano l’esercito regolare e i corpi speciali della polizia, con l’appoggio aereo degli USA, a lanciare l’attacco finale al centro di Falluja. La città, così come buona parte dell’intera provincia di Anbar, è a netta maggioranza sunnita. E il timore, fondato come dimostrano i fatti di Saqlawiya, è che una volta espugnata la resistenza di ISIS possano consumarsi altre rappresaglie settarie.

 Ma il centro di Falluja è ancora nelle mani dello Stato Islamico. Al suo interno vi sono intrappolati almeno 50mila civili destinati presto a essere usati come scudi umani. Per loro sarebbe una terribile fine, come lo è stata per quelle decine di persone che nel disperato tentativo di fuggire dalla città attraversando il fiume Eufrate sono state uccise dai cecchini del Califfato.

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